Nonostante la donazione di denaro dei genitori la casa è di entrambi i coniugi e non solo del figlio ricevente se non provato diversamentePer una consulenza legale in tutte le materie di diritto scrivete a: simona.mazzeo@tiscali.it. Saranno selezionati i quesiti di diritto più interessanti e l’ Avv. Mazzeo risponderà ad essi nel prossimo numero.
Per questo mese la redazione, tra i tanti pervenuti, ha selezionato il quesito di Enrico da Torchiara che si chiedeva se le elargizioni del padre della moglie per l’acquisto della casa familiare rientrassero o meno nella comunione dei beni.
Capita di frequente che i genitori aiutino i figli nell’acquisto o costruzione della casa dove gli stessi andranno a vivere una volta sposati. Le somme che un padre corrisponde a tale scopo alla figlia sono “donazioni indirette” e come tali di regola non dovrebbero rientrare nella comunione dei beni. Tuttavia va provato che lo spirito di liberalità fosse motivato dall’acquisto dell’immobile e la somma deve essere consistente altrimenti il giudice può dichiarare che l’acquisto rientri nella “comunione dei beni” ex art. 177 c.c..
Questo è l’orientamento recentissimo della Corte di Cassazione che con sentenza n. 1630 del 28 Gennaio 2015 ha deciso in tal senso facendo rientrare il bene nella comunione nonostante il contributo economico della suocera ritenendo che lo stesso non fosse stato decisivo e, per di più, non provato.
Donazioni dei genitori, la casa è di entrambi i coniugi
