NOCERA INFERIORE. È stata affidata ad uno specifico programma dei servizi sociali con benestare del tribunale dei minori di Salerno C. B., la donna nocerina di quarantadue anni indagata per il tentato omicidio del marito, finita in carcere nel novembre scorso, insieme ai suoi due figli minori. Ora il nucleo familiare vive a Nocera Inferiore, nella casa dove accadde l’episodio, col marito che si è trasferito in altro luogo della provincia di Salerno.
Il programma è stato stabilito per consentire ai tre membri di ricucire i rapporti e ristabilire un equilibrio dopo il trauma accaduto, con l’assistenza di istituzioni e personale qualificato. L’indagata, difesa dall’avvocato Carmela Novaldi, era finita in carcere con accusa di tentato omicidio per aver accoltellato al petto il marito al culmine di un violento litigio cominciato per motivi passionali. Il marito era stato ricoverato in ospedale con dimissioni arrivate pochi giorni dopo i fatti, consumati in una casa di via Siniscalchi, al centro di Nocera Inferiore.
Il gip Alfonso Scermino al termine dell’udienza di convalida confermò la custodia cautelare per pericolo di reiterazione, ricostruendo i fatti scaturiti da un diverbio per arrivare ad una aggressione. Sul luogo del delitto intervennero carabinieri e polizia di stato, chiamati dai vicini, con le testimonianze del fratello dell’indagata e della moglie per la ricostruzione della dinamica dei fatti.
Il marito dell’accoltellatrice era riverso a terra nel corridoio della casa, con una profonda ferita al torace, mentre la moglie aveva il grosso coltello da cucina in mano, incurante della presenza della figlia. In un primo momento fu l’uomo ad usare le mani, colpendo la moglie con degli schiaffi, legati probabilmente alla gelosia, con la reazione inconsulta di lei a scatenare il peggio. Il ferito era stato subito trasportato al pronto soccorso, col successivo trasferimento all’ospedale Cardarelli e la stabilizzazione delle sue condizioni.
L’aspetto centrale dell’iter giudiziario, con la iniziale imputazione formulata a carico della donna per tentato omicidio, attende che il marito sia riascoltato. L’uomo fu sentito solo nell’immediatezza dei fatti, quando era ancora ricoverato in ospedale. Pende in tal senso presso l’ufficio del pubblico ministero titolare dell’inchiesta a Nocera Inferiore la richiesta della legale della donna, col marito a rendere successive dichiarazioni in grado di alleggerire la posizione dell’indagata.
(Fonte: lacittadisalerno)