SALA CONSILINA. Un 36enne di Sala Consilina ha ottenuto nei giorni scorsi il risarcimento da parte dello Stato della somma di 40mila euro circa per aver scontato ingiustamente 340 giorni di custodia cautelare in carcere quando invece avrebbe dovuto scontarli agli arresti domiciliari.
A far valere le ragioni del 36enne è stato l’avvocato Erminio Cioffi che ha presentato nei mesi scorsi l’istanza per ottenere il risarcimento per l’ingiusta detenzione subita dal suo assistito. La vicenda inizia nel 2012 quando la Corte di Appello di Salerno, accogliendo la richiesta della Procura Generale aveva disposto la revoca del beneficio dell’indulto in riferimento a delle pene inflitte con 4 sentenze emesse dal Tribunale di Sala Consilina e dalla Corte di Appello di Salerno negli anni compresi tra il 2004 ed il 2010.
Il Procuratore Generale aveva quindi proceduto al decreto del cumulo pene determinando così la pena complessiva da scontare in 3 anni 3 mesi ed 8 giorni. A questo punto viene revocato la misura della detenzione domiciliare che era stata disposta a novembre del 2011 e viene disposta la prosecuzione della pena in regime detentivo carcerario. Il 36enne viene quindi portato in carcere e ci resterà per 340 giorni, ossia dal 13 marzo 2012 al 15 febbraio 2013.
La Corte di Appello ha determinato l’indennità tenendo conto del parametro matematico che individua in 117,91 Euro la cifra da corrispondere per ogni giorno di ingiusta detenzione. Cifra che moltiplicata per i 340 giorni ha determinato la somma di 40.089,40 euro. “Sono estremamente soddisfatto per l’esito di questa vicenda – ha dichiarato l’avvocato Cioffi – visto che il mio assistito aveva diritto a mantenere i benefici dell’indulto che gli era stato concesso in un primo momento per poi essere successivamente, ingiustamente, revocato senza che ve ne fossero le condizioni previste dalla legge”.
Fonte: Ondanews