ANGRI. Partecipazione dei cittadini alla vita della comunità, D’Ambrosio lancia il progetto di rivoluzione sociale proposta nel suo programma elettorale con la “prossimità diffusa”.
Obiettivi concreti: garantire una prossimità diffusa, scelte condivise dai residenti dei quartieri e garantire servizi efficaci con mediatori civici e sportelli dedicati.
Incontri tematici presso il centro di ascolto realizzato in Corso Italia, n° 74 dal candidato sindaco Giuseppe D’Ambrosio.
Già dalla prossima settimana si darà vita ad un ciclo di incontri sui temi scelti e condivisi nel programma elettorale dalla coalizione che sostiene il medico cardiologo.
“Abbiamo deciso che il primo argomento sarà la partecipazione – dichiara D’Ambrosio – l’amministrazione uscente non ha garantito alcuna attività in tal senso, mortificando ulteriormente i cittadini ai quali erano state promesse le consulte mai attuate come pure il Forum dei Giovani mai concretamente partito”.
Si tratta di un importante tassello nel programma scritto dal candidato e dai componenti della coalizione dopo la fase di ascolto dei cittadini avvenuta nei mesi scorsi.
“Puntiamo alla piena partecipazione, ridando dignità e identità responsabile, non è più tempo di scelte unilaterali e decise da pochi in stanze chiuse e senza avere opinioni e proposte – commenta D’Ambrosio – il consenso che gli elettori vorranno garantirci, ci consentirà di ripristinare immediatamente i comitati di quartiere nelle aree periferiche e del centro, non meri “sfogatoi” ma concrete possibilità decisorie sulle esigenze dei cittadini”.
Durante l’incontro previsto subito dopo la pausa pasquale sarà presentato il progetto: “Territorio comune. Insieme vince la città“.
“Si tratta di valorizzare il protagonismo responsabile, ecco perché spiegheremo come si attua, con quali risorse e quali idee abbiamo inteso mettere in campo per rendere attuativa e concreta l’azione – conclude D’Ambrosio – non si intende diluire la delega affidata ai consiglieri comunali o alla giunta ma lavorare sulla cosiddetta “prossimità diffusa” con l’istituzione di centri di quartiere e la selezione di mediatori civici e sportelli che facilitino il rapporto tra ente locale e cittadino”.