SALERNO. Riceviamo e pubblichiamo una nota della Cisl Fp di Salerno.
Antonacchio Pietro: scoppia al San Leonardo la polemica su molte ipotetiche modalità di corruzione velata e conclamata, ovviamente tutte da verificare, ma purtroppo spiace dover constatare che molti che hanno menato il can per l’aia, oggi si ergono a paladini della trasparenza e della correttezza. La situazione dell’Azienda Universitaria Ospedaliera abbandonata a se stessa anche dalla politica locale mostra tutte le sue difficoltà, derivanti da assenza di controllo ma soprattutto di programmazione. Abbiamo da sempre rivendicato di partecipare responsabilmente ad un concreto processo di riordino e quando noi e la UIL FPL ci siamo cimentati, come è stato l’unico caso relativo ai laboratori, forse siamo riusciti a condividere un percorso a tutela dei cittadini e dei lavoratori. Ma purtroppo è stata la prima volta e speriamo che non sia l’unica.
Biondino Gaetano: è sconcertante quello che sta accadendo nell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno.Come è altrettanto sconcertante che se da una parte si denunciano, prima di verificarle nel concreto, errori ed omissioni, dall’altra non si evidenziano che i controlli effettuati sulle strutture periferiche trovano situazioni trasparenti, grazie alla dedizione al lavoro degli operatori. Purtroppo se il centro della riorganizzazione dell’Azienda è collocato solo al Ruggi, a seguito di quanto sta accadendo, sarebbe opportuna la rimozione di tutto lo staff dirigenziale. Allo stato sono oltre 70 le donne che sono in lista di attesa per vedersi sradicato un tumore e devono aspettare che si individuino orari e spazi per attivare gli interventi. In qualsiasi paese civile le sale operatorie per questi casi lavorerebbero sulle 24 ore consecutive e per ogni giorno della settimana.
Montone Angelo: Ancora riduzione di posti letto, e spiace dover rilevare che un importante sindacato grida al caos incurante del ruolo che avrebbe dovuto avere poiché se come sostiene la priorità è garantire le ferie ai lavoratori, senza ipotizzare un incremento della dotazione organica anche utilizzando forme di reclutamento immediate come la somministrazione lavoro attraverso le agenzie interinali, l’affermazione resta solo una demagogica dichiarazione decontestualizzata come sono solito fare i sindacalisti irresponsabili. Ne deriva che si riducono posti letto, si elimina la elezione e si caricano i lavoratori che rimangono a svolgere prestazioni con un aggravio del carico di lavoro. Siamo in una azienda che non sa progettare e riordinare preventivamente la filiera per evitare disagio ai cittadini e tutelare i propri operatori.La riduzione dei posti letto non risolve ma ingolferà ancora di più il pronto soccorso soprattutto nel periodo estivo. Si parlava di accorpamenti funzionali ma non di riduzione ma purtroppo non si può tenere aperto tutta la struttura in assenza di personale base alle funzioni.
Cicalese Giuseppe delegato della RSU sottolinea che l’azienda era stata più volte sollecitata dalla CISL FP e dalla CISL Medici a provvedere ad attivare una strategia di potenziamento degli organici ed essere arrivati al 24 giugno senza un piano di intervento mostra tutta la approssimazione della gestione attuale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria che è sicuramente senza una guida sanitaria, atteso che una riunione sulla riorganizzazione dei servizi viene tenuta dal responsabile amministrativo, ma che mostra come è inutile ipotizzare di fare un salto di qualità senza una conduzione seria e concreta. L’azienda per affermazione del suo management afferma che allo stato può interessarsi solo di emergenza e delle ferie. Afferma di avere degenze lunghissime e ricoveri impropri, per cui chiede di attivare un osservatorio permanente per disciplinare i percorsi con la ASL anche attraverso il monitoraggio delle dimissioni protette con la partecipazione dell’assistenza domiciliare integrata.
Pumpo Vito: sembra che da subito la azienda andrà in regione per avere lo sblocco sulle assunzioni e si attiverà ad aprire un confronto con la ASL per l’osservatorio. Non so chi troverà in regione alla Asl di questi tempi. Purtroppo se Atene piange Sparta non ride. Forse nella loro totale ignoranza delle proprie ed altrui situazioni non è consapevole dello stato in cui versano sia l’ente regionale ma soprattutto la azienda sanitaria salernitana. Purtroppo come si rileva ad occhi attenti la riduzione dei posti letto non risolve il problema del comparto e non è difficile ipotizzare che risulta estremamente difficile definire un ricovero improprio