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Battipaglia, don Ciotti apre il bar confiscato alla camorra/FOTO e VIDEO

BATTIPAGLIA. «Impegnarsi per cambiare la società in cui viviamo non è mai un’impresa per navigatori solitari». L’ha ricordato ieri mattina il presidente nazionale dell’associazione Libera, don Luigi Ciotti, presente all’inaugurazione del Caffè 21 Marzo, in via Generale Gonzaga. Il bar è stato realizzato da un gruppo di associazioni all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata ed assegnato con bando pubblico dal Comune di Battipaglia.

«Soltanto insieme possiamo riuscire a far mettere davvero radici a quella corresponsabilità che è il principale antidoto alla deriva dell’individualismo e al dilagare dell’indifferenza, dove prosperano mafie e corruzione e si moltiplicano ingiustizie e disuguaglianze – hanno detto i responsabili delle associazioni che gestiranno il bar – Abbiamo bisogno di una nuova, profonda cultura della legalità, che vada alla sostanza dei problemi, fuggendo dal ritualismo e dalle cerimonie, per diffondere e alimentare concretamente, ogni giorno, semi di speranza». Sono sei le realtà che hanno deciso di assumersi la responsabilità di un progetto di riutilizzo impegnativo e autorevole: Agesci Battipaglia 1° (gruppo di boy scout), associazione “Back to life”, associazione “Mariarosa”, il circolo “Vento in faccia” di Legambiente, cooperativa “Lazzarelle”, Icatt di Eboli. Realtà che insieme hanno creato l’associazione temporanea di scopo “P’o ben r’o Paes” (tradotto: per il bene del paese).

La cerimonia è iniziata alle ore 11.30, con interventi delle istituzioni – tra cui il presidente della commissione straordinaria Gerlando Iorio – del presidente dell’associazione temporanea di scopo, Ilaria Sole, che ha descritto il programma del progetto ed i segni di discontinuità rispetto al passato, di don Luigi Ciotti.

Iorio ha affermato che «la volontà del Comune è vedere la realizzazione di un progetto avente finalità sociali ed attività a servizio delle fasce più giovani della comunità, facendo diventare questo posto un luogo di incontro socioculturale e di aggregazione per offrire concrete opportunità occupazionali anche a soggetti lavorativamente svantaggiati».

Ha aggiunto don Ciotti: «abbiamo fatto il nostro dovere. C’è un’altra forma di violenza che è l’indifferenza. C’è la rassegnazione che le cose non cambiano. Invece cambiano quando noi diventiamo responsabili. Voi avete la patrona della speranza, che ci sia la speranza.

Questo bar è un bene di tutti, la sua utilità sociale deve essere evidente a tutti». Alle ore 13 l’attesissimo taglio del nastro e il buffet. La giornata di festeggiamenti per l’apertura del bar si è conclusa in serata con l’aperitivo delle ore 19.30 ed un concerto di musica popolare in compagnia delle Sette Bocche. L’intera giornata è stata accompagnata dalla selezione musicale di Radio BoOonzo. Il bar, di circa 100 metri quadrati è stato consegnato già provvisto delle attrezzature necessarie all’esercizio dell’attività. Dovrebbe diventare un circolo aggregativo, offrendo opportunità occupazionali a soggetti lavorativamente svantaggiati. Il Comune di Battipaglia aveva preso possesso del bene lo scorso novembre.

Per pochi anni adibito a bar e chiuso da circa un triennio, il locale apparteneva ad una società riconducibile al battipagliese Antonio Campione, uno dei protagonisti del processo California. L’ente l’aveva ottenuto in dote dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) per poi diramare un avviso pubblico onde individuare il soggetto gestore del bene.


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