Stefano Feniello è morto. Uno dei corpi senza vita che sono stati identificati dalle macerie all’Hotel Rigopiano di Farindola (provincia di Pescara) è quello del 28enne, originario di Valva, che era in vacanza con la fidanzata, Francesca Bronzi, che invece è stata estratta viva dalle macerie dell’albergo, dopo la valanga che si è abbattuta nei giorni scorsi.
A riconoscere il ragazzo è stato il padre Alessio, da un particolare della foto che gli è stata mostrata dai soccorritori: il tatuaggio su un braccio. Si infrange, dunque, la speranza dei familiari e dell’intera comunità di Valva.
In tutto, c’erano 40 persone nel resort seppellito dalla valanga di mercoledì: 28 ospiti e 12 dipendenti.
Stefano Feniello, 28 anni, era originario di Valva ma residente ad Oliveto Citra. Si era trasferito a Silvi Marina (provincia di Teramo) nel 2002.
Stefano era stato localizzato nei giorni scorsi, Ma era rimasto intrappolato sotto la valanga.
«Con la luce del telefonino, finché la batteria ha retto, ho illuminato il braccio di Stefano. Vedevo solo il suo braccio. Si lamentava, lo chiamavo ma non rispondeva. Poi non l’ho sentito più neanche lamentarsi». Lo avrebbe raccontato Francesca Bronzi, superstite della tragedia di Rigopiano, a proposito del fidanzato Stefano Feniello, secondo quanto riferito ai giornalisti dal padre del ragazzo, che aggiunge: «Francesca dice che era lui perché ha riconosciuto l’orologio che gli aveva regalato».