SAPRI. L’Asl di Salerno si costituirà parte civile nel procedimento penale dinanzi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro nei confronti del ginecologo Bruno Torsiello e dell’ostetrica Rosa Vomero, il primo accusato di peculato, falso in atto pubblico e violazione della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza e la seconda soltanto di peculato.
La prima udienza dinanzi al gup Saladino è fissata per il 15 marzo.
Il procedimento nasce da un blitz della Guardia di Finanza di Sapri dello scorso aprile nel reparto di Ginecologia dell’ospedale dell’Immacolata di Sapri. Secondo gli inquirenti il medico primario del reparto avrebbe consentito aborti prima dei 7 giorni di “riflessione” imposti dalla legge, che vanno dalla data della visita medica che deve accertare la gravidanza fino a quando è possibile recarsi in ospedale per l’intervento.
Il medico, inoltre, sempre secondo l’accusa, per agevolare le pazienti, avrebbe compilato falsi certificati finiti sotto la lente degli inquirenti insieme a decine di faldoni tra cui cartelle cliniche, diari di gravidanza e documentazione contabile.
L’inchiesta avrebbe accertato anche alcune irregolarità nell’esercizio dell’attività intramoenia da parte dello specialista, irregolarità che, secondo l’accusa, sarebbero avvenute con la complicità dell’ostetrica.
Il primario, autorizzato a svolgere l’intramoenia (prestazioni al di fuori del normale orario di lavoro ospedaliero, utilizzando strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa destinata in percentuale all’Asl), avrebbe incassato il denaro da parte dei pazienti a nero, sottraendolo alle casse pubbliche.
Fonte: ondanews