Cronaca Salerno, Salerno

Stalking e minacce alla ex, condannati i fratelli Nigro. E si apre un nuovo procedimento

BATTIPAGLIA. Stalking, minacce, aggressioni ai danni di una donna di Battipaglia, condannati l’ex fidanzato ed il fratello gemello. Per Manuela Barra il lungo incubo sembra essere finito.

Era il 2014. Vincenzo Nigro non accettò la fine della relazione con la donna, vessandola con telefonate e messaggi, pedinando la ex e facendosi trovare ovunque. Creando un costante stato di ansia e paura alla donna. Il fratello di Vincenzo, Giosuè, concorse a perseguitare la ragazza, facendo pressioni affinché ritirasse le denunce.

Il pubblico ministero chiese un anno e quattro mesi per Vincenzo Nigro e tre mesi per il fratello Giosuè, entrambi battipagliesi.


La sentenza


Pochi giorni fa, è arrivata la condanna in primo grado per entrambi i fratelli Nigro, emessa dal giudice Ennio Trivelli. Un anno a Vincenzo (con pena sospesa) per stalking ed un anno anche al fratello Giosuè per tentata violenza privata e per le pressioni volte al ritiro delle denunce.

Alla donna – seguita nelle indagini dal luogotenente De Rosa del nucleo operativo di Battipaglia e assistita in giudizio dall’avvocato Maria Gabriella Gallevi – è stata inoltre riconosciuta una provvisionale di 4mila euro, che l’ex compagno dovrà versare a garanzia del risarcimento del danno.

La prima denuncia fatta da Manuela Barra nei confronti di Vincenzo e Giosuè Nigro risale al 17 aprile 2014. Nel tempo, il numero delle denunce è cresciuto in maniera esponenziale, arrivando a 39, oltre ad undici integrazioni per violazioni del dispositivo di divieto di avvicinamento.


Le dichiarazioni


«Per me è finito un incubo – afferma Manuela Barra – tutto questo per una relazione durata 40 giorni, al termine della quale ho ricevuto qualcosa come duemila messaggi persecutori da Vincenzo Nigro. Ringrazio chi mi è stato vicino, il nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Battipaglia e specialmente il tenente Gianluca Giglio ed il maresciallo Luigi De Rosa.

E ci tengo tantissimo ad evidenziare proprio l’umanità e la professionalità del maresciallo De Rosa, che mi ha sostenuta in tutto il percorso, intervenendo ad ogni mia richiesta di aiuto quando veniva sistematicamente violato il provvedimento restrittivo che impediva a Nigro di avvicinarsi a me. Ovviamente ringrazio anche il mio avvocato Maria Gabriella Gallevi, del foro di Salerno. Una persona dalla grandissima sensibilità, che mi ha sorretto come professionista e come donna».

Aggiunge Manuela Barra: «spero davvero che questa storia sia finita e che sia da esempio ad altre donne, che non devono avere paura di denunciare. Solo denunciando si evitano certi atteggiamenti. Se hanno paura di esporsi, gli uomini vivranno sempre con la consapevolezza di poter stalkerare chiunque. La mia battaglia è per le donne che hanno paura. Qualsiasi sarà il risarcimento, compreso quello determinato dalla sentenza di primo grado, sarà devoluto alle vittime di stalking».

La vicenda processuale non è finita, essendo la condanna in primo grado. Il difensore dei fratelli Nigro, Antonio Boffa ha già preannunciato appello, e se da un lato ritiene che la sentenza abbia già ridimensionato l’iniziale quadro accusatorio dall’altro è pronto a chiedere ai giudici di secondo grado di rivedere la valutazione della vicenda, inquadrandola in un clima di schermaglie reciproche.


Un nuovo procedimento


Nel frattempo per i fratelli Nigro potrebbe aprirsi anche un altro procedimento, originato dalle dichiarazioni rese in udienza da un’altra ex di Vincenzo Nigro, Maria Rosaria Atrigna.

Era il 12 marzo del 2015 quando la donna depose in aula, sostenendo di essere stata anche lei vittima dell’imputato. Lui l’avrebbe ritenuta responsabile della fine della sua nuova relazione, le avrebbe rimproverato di aver convinto la seconda compagna a troncare e avrebbe reagito picchiandola. Con la sentenza il giudice ha disposto che il verbale di quell’udienza sia trasmesso alla Procura per le indagini.

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