BARONISSI. Si conclude con una condanna ed una assoluzione, il processo d’appello per la morte del 55enne Carmine Voccia. L’uomo, portalettere di Baronissi, era stato visitato e dimesso per ben tre volte, negli ospedali di Salerno e Mercato San Severino.
Come racconta il quotidiano La Città, i fatti risalgono al 2009, quando Carmine Voccia era su uno scooter e stava percorrendo il corso Garibaldi di Baronissi, quando il conducente di un’auto svoltò a sinistra senza accorgersi di quello scooter che lo stava sorpassando. La vetturà toccò con la ruota anteriore sinistra lo spigolo della pedana del ciclomotore e Voccia cadde rovinosamente a terra.
L’uomo riportò danni alla cervicale e alla carotide. Venne così portato all’ospedale di San Severino e da qui fu dimesso solo tre giorni dopo. La dottoressa che firmò quelle dimissioni, l’ortopedica Laura Prinzo, era stata condannata alla pena sospesa di sei mesi, ma ieri la Corte d’Appello ha depositato nei suoi confronti una sentenza di assoluzione.
È stata invece confermata la condanna per il medico Pasquale Smaldone, che era in servizio il giorno in cui Voccia arrivò al Pronto Soccorso del Ruggi d’Aragona. Gli inquirenti hanno ricostruito che Smaldone non riscontrò elementi che rendevano necessario il ricovero, ma invitò il paziente a tornare nei giorni successivi per sottoporsi ad alcuni accertamenti.
Possiamo così leggere il capo d’imputazione: «il quadro cerebrale non era ancora compromesso», quindi l’ictus poteva sicuramente essere evitato. Le condizioni dell’uomo peggiorarono a vista d’occhio e il 23 maggio morì in reparto.