SALERNO. Non è finita l’offensiva della magistratura contro i parcheggiatori abusivi. Dopo gli arresti di inizio luglio, che dopo l’ovvio iter giudiziario hanno portato a 27 condanne ai domiciliari e otto in carcere, la Procura ha in iniziato un nuovo percorso di indagini come riporta lacittàdisalerno, mirato ad allargare lo spettro della battaglia e dei controlli contro questo fenomeno.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Elena Guarino, stanno prendendo in esame nuove zone finite nell’orbita degli abusivi ma stanno anche monitorando ciò che accade ora in quei posti, e parcheggi, dai quali, dopo il blitz dei mesi scorsi, la presenza dei parcheggiatori dovrebbe essere stata scacciata.
Il fenomeno, come facilmente intuibile, è ancora presente nei parcheggi cittadini e proprio per estirparlo totalmente i Carabinieri continuano a eseguire i controlli sia in centro che nella zona orientale, procedendo con sanzioni amministrative e il nuovo strumento del daspo urbano quando non si presentano gli estremi per procedere con misure giudiziarie più consistenti.
L’ultimo intervento in ordine di tempo, infatti, risale proprio all’altro ieri lungo le strade che costeggiano il forte La Carnale a Torrione. I poliziotti della sezione Volanti hanno, infatti, individuato una persona che chiedeva denaro agli automobilisti indicando dove fosse possibile parcheggiare; non vi sono state segnalazioni di estorsione e quindi non si è proceduto alla denuncia all’autorità giudiziaria, ma l’uomo è stato multato per violazione del codice della strada, che vieta l’esercizio non autorizzato dell’attività di posteggiatore, ed è stato anche caldamente invitato a non ripetere l’illecito, con un provvedimento formale che in caso di violazione spianerà la strada a ulteriori, e ben più gravi, conseguenze.
Per molti degli arresti di luglio, quelli a cui la misura cautelare non è stata revocata, si attende invece che si pronunci la Corte di Cassazione. I difensori hanno annunciato ricorso dopo il Tribunale del Riesame che ha confermato, quasi per tutti, l’impianto accusatorio delineato dalla Procura. Secondo i giudici il reato di estorsione è avvenuto considerando che quando il parcheggiatore abusivo si avvicina, chiedendo denaro, la minaccia può considerarsi implicita. Ora si aspetta che la Cassazione fissi l’udienza per discutere i ricorsi.