SCAFATI. Risponde di tentata estorsione aggravata dal metodo di camorra lo scafatese E.C., citato in un processo che partirà il prossimo 20 ottobre. Secondo la Procura Antimafia che aveva svolto le indagini, l’uomo avrebbe preteso da un debitore una somma di denaro pari a circa 3900 euro, nel giugno 2013, per l’acquisto di prodotti di profumeria.
L’episodio, consumato insieme ad un’altra persona mai identificata, era collegato ad un credito effettivamente vantato da un altro soggetto, un fornitore, nei confronti della moglie dell’uomo e poi da suo padre.
«Lo sai chi siamo noi? Hai capito a chi appartengo?». Per stare tranquillo, testualmente, era necessario pagare. Quel credito pare fosse passato di mano, secondo quanto riferito dallo scafatese, ed era in quel momento di sua esclusiva competenza. La caratura criminale dell’imputato, come da lui stesso paventata, si ricollegava a quella di altri soggetti noti a Scafati: «Non hai capito niente con chi hai a che fare», spiegò in un altro episodio al telefono, mentre parlava con il debitore. Al quale chiese poi una rateizzazione del debito.
Come racconta il quotidiano Il Mattino, l’uomo si presentò all’uscio di casa della vittima perchè non riusciva a trovarlo, per chiarire nuovamente la questione e avvisandolo: «Se mi denunci mettiamo tutto in conto», spiegò, per sgomberare il campo da ulteriori problemi. Il 62enne è finito a giudizio per tentata estorsione con metodo mafioso, riferita all’esistenza e all’intimidazione di gruppi criminali noti. In particolare, il suo comportamento si caratterizzò per “il fare guappesco e la minaccia” al fine di ottenere il pagamento. Il processo partirà davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Nocera Inferiore.