Cronaca

Morto Gianni Di Marzio, addio all’allenatore che scoprì Maradona e Cristiano Ronaldo

Lutto nel mondo del calcio: è morto, oggi 22 gennaio, l'allenatore Gianni Di Marzio. Com'è morto e chi era, la carriera come allenatore e dirigente

Lutto nel mondo del calcio: è morto, oggi 22 gennaio, l’allenatore Gianni Di Marzio. È scomparso, a 82 anni,  Napoletano, era stato negli anni ’70 un allenatore di grande successo, portando il Catanzaro in serie A. Nel 1977 diventò l’allenatore del Napoli, guidato alla finale di Coppa Italia. Quell’anno, in Argentina, scoprì il giovanissimo Diego Armando Maradona e lo segnalò al presidente Corrado Ferlaino ma l’operazione non fu possibile perché le frontiere erano chiuse. Aveva conservato uno splendido rapporto con il Pibe.

Morto Gianni Di Marzio, chi era e la carriera dell’allenatore

Giovanni Di Marzio, detto Gianni (Napoli, 8 gennaio 1940 – 22 gennaio 2022), è stato un allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano e commentatore televisivo. Ha allenato in Serie A il Catanzaro e successivamente il Napoli e il Catania, tra gli anni settanta e ottanta.

Biografia

Inizia a scrivere mentre è ancora nel pieno della carriera di allenatore, curando una rubrica su l’Unità. Inoltre è stato opinionista di RMC Sport Network, di TMW Radio Sport e della radio napoletana Radio Marte.

Era padre di Gianluca Di Marzio, giornalista ed esperto di mercato di Sky Sport, il quale il 22 gennaio 2022 dà l’annuncio della scomparsa del genitore.

Carriera come allenatore

Ha smesso presto di giocare a causa di un infortunio. Come allenatore subentrò in un primo momento ad Arnaldo Sentimenti alla guida dell’Internapoli, debuttando nell’allora Serie C nell’1-1 contro il Chieti, con un gol in rimonta di Wilson.

Passò poi alla Nocerina, dove fu al centro di polemiche con il locale ambiente sportivo, alla Juve Stabia e al Brindisi, dove sostituì Luís Vinício. I maggiori successi in carriera Di Marzio li ha ottenuti allenando il Catanzaro col quale inizialmente perse lo spareggio promozione per la Serie A nel 1975 contro l’Hellas Verona a Terni (0-1), per poi conquistare la promozione, seconda della storia del club calabrese, nella stagione successiva.

Dal 1977 al 1979 è al Napoli, dove ottiene il quinto posto in classifica, piazzamento UEFA, perdendo una finale di Coppa Italia a Roma contro l’Inter. È costretto a lasciare durante la seconda stagione a favore di Luís Vinício. Nel 1978 iniziò una collaborazione domenicale con il quotidiano L’Unità, commentando la giornata calcistica che stava per iniziare ed esprimendo le proprie previsioni sui risultati. Dal 1979-1980 ha allenato il Genoa in Serie B.

Dal 1980 al 1982 allena il Lecce in Serie B. È stato l’allenatore che ha portato il Catania in Serie A nel 1982-1983 ed è rimasto in panchina fino alla 12ª giornata del 1983-1984, sostituito da Giovan Battista Fabbri. Nell’annata 1984-85 siede sulla panchina del Padova in Serie B. Ha allenato il Cosenza, con cui nel 1987-1988 ha centrato la promozione in Serie B, attesa da ventiquattro anni. Nella Serie B 1989 1990, a dicembre, torna a guidare il Cosenza, sostituendo l’esonerato Gigi Simoni, ottenendo la salvezza all’ultima giornata (0-0 sul campo della Triestina), grazie anche alla classifica avulsa. Confermato per la Serie B 1990-1991 sulla panchina del Cosenza, è esonerato a inizio novembre e sostituito da Reja.

Durante la sua carriera ha ricevuto per due volte il premio Seminatore d’oro, assegnato al migliore allenatore della stagione di ogni categoria e che successivamente ha preso il nome di Panchina d’oro: il primo gli è stato consegnato per l’annata 1971-1972 con la Nocerina in Serie C e il secondo come allenatore del Catanzaro in Serie B nell’anno 1975-1976.

Il 4 giugno 2015 ritira ad Amalfi il Premio Saraceno nell’ambito della kermesse Football Leader, organizzata dall’Associazione Italiana Allenatori Calcio.

Come dirigente

Con il Cosenza ha lavorato negli anni successivi come direttore sportivo, incarico che gli venne promosso dalla società silana. Da direttore sportivo ha lavorato anche con il Venezia del presidente Maurizio Zamparini dal 1996 al 1998, con il club veneto che riconquistava la Serie A dopo oltre trent’anni. È stato responsabile dell’area estera della Juventus dal 2001 al 2006.

Dal 2011 collabora con la società inglese del Queens Park Rangers come consulente di mercato.

Dal 7 aprile 2016, entra a far parte dello staff dirigenziale del Palermo in qualità di consulente personale del presidente Maurizio Zamparini. Avrà il compito, tra gli altri, di provvedere alla valutazione tecnica della rosa della Prima Squadra nel finale del campionato 2015-16 ed in vista della successiva stagione sportiva.

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