Compostaggio, il primo cittadino di Battipaglia Cecilia Francese replica al sindaco di Eboli.
BATTIPAGLIA. Sulla questione dell’impianto di compostaggio dei rifiuti il sindaco di Battipaglia Cecilia Francese replica al primo cittadino di Eboli.
«Ci sembrano polemiche inutili e, francamente, senza consistenza quelle sollevate dal sindaco di Eboli in merito alla ricezione o meno dell’invito alla assemblea popolare di domenica mattina sulla questione rifiuti.
Non abbiamo bisogno di mostrare orario e giorno della mail inviata, a lui come a molte altre istituzioni che ci hanno prontamente risposto.
Non devo ricordare al sindaco Cariello che in occasione del convegno Città del Sele si è parlato sia dell’invito fatto ai sindaci del territorio, sia dell’imminente Assemblea Pubblica. – dichiara la sindaca Cecilia Francese -. La cosa che invece ci preoccupa sono le dichiarazioni del sindaco di Eboli in merito ad una disponibilità data alla Regione Campania per un ampliamento dell’impianto di compostaggio di quella città, posta ai confini col territorio battipagliese, fino a raggiungere una capacità di trattamento di 70 mila tonnellate di organico.
Davvero ritiene di risolvere così il problema dei miasmi che appestano la città di Battipaglia e tanta parte della Piana del Sele dove pure insistono attività agroalimentari di altissimo pregio?
Mostra il primo cittadino poca conoscenza del suo territorio e degli effetti riconosciuti anche dall’assessore regionale Fulvio Bonavitacola rispetto ai miasmi provenienti dall’impianto del suo Comune.
Si parla ancora in termini campanilistici, non ci rendiamo conto che c’è necessità di parlare in termini di Piana del Sele.
Evidentemente il sindaco di Eboli, come la Regione Campania, vede il futuro sviluppo economico della Piana del Sele improntato sulla gestione sulla trasformazione dei rifiuti, non è questo il nostro intendimento, noi vogliamo la valorizzazione dei prodotti tipici da un lato e dall’altro la riqualificazione del settore turistico e il rilancio del territorio.
Del resto, a me sembra, questa è la sfida che hanno dinanzi i comuni della Piana del Sele, e queste le conclusioni dello stesso convegno sulla “Città del Sele“, se poi ognuno pensa di andare per una sua strada, guardando al proprio particolare e non all’area nel suo complesso, allora convegni come quello, interessantissimo, risulteranno inutili. Ma il futuro della Piana del Sele certamente non parlerà di sviluppo dell’agricoltura e del turismo».