SALERNO. Sono decedute tutte per annegamento le 26 migranti trovate senza vita dopo lo sbarco della nave Cantabria a Salerno.
Ad accertarlo è il rapporto stilato dal Procuratore della Repubblica di Salerno, Corrado Lembo: su tutti e 26 i corpi (23 recuperati sulla nave e 3 in mare, in acque internazionali) sono stati effettuati gli esami autoptici che hanno confermato la causa del decesso.
In un solo caso la morte è stata provocata da “uno shock emorragico dovuto a rottura del fegato, senza segni esterni da rapportare ad eventi traumatici avvenuti prima della caduta in acqua”. Sulle donne, inoltre, non è stata trovata alcuna traccia di violenza fisica.
Dopo aver effettuato i prelievi dei campioni necessari all’identificazione dei corpi, la Procura ha emesso il nulla osta al seppellimento dei cadaveri inoltrando la relativa documentazione al Tribunale Civile di Salerno, che ha autorizzato il seppellimento delle salme.
Solo due i cadaveri identificati ad oggi: la polizia giudiziaria, su delega della Procura, sta tentando di rintracciare i parenti delle altre vittime, sia contattando i numeri telefonici trascritti su fogli di carta rinvenuti nascosti nei vestiti delle migranti decedute, sia mediante l’inoltro delle fotografie dei volti delle vittime alle Ambasciate in Italia degli Stati di presunta provenienza delle migranti.
Attualmente è stato possibile contattare i familiari di tre delle donne decedute, tutte originarie della Nigeria.