SALERNO. È stata confermata, ma in maniera ridotta, la condanna al 37enne accusato di “vendere” la propria fidanzata, all’epoca dei fatti sedicenne, in una chat.
I giudici della Corte di Appello di Salerno hanno confermato nelle ultime ore la condanna a carico del 37enne di origini sarde diminuendola a quattro anni, invece che i sei anni e mezzo che gli erano stati inflitti in primo grado.
I fatti risalgono a diversi anni fa.
L’uomo, Alessio Simbula, era accusato di aver “venduto” la fidanzatina, allora sedicenne, a professionisti e non, attraverso una chat.
All’epoca insieme a Simbula, difeso da Marco Martello, secondo quanto riporta Anteprima24, furono coinvolti anche tre professionisti di cui un salernitano.
Tutti e tre furono poi assolti in primo grado.
Gli incontri tra i clienti e la minorenne avvenivano in un albergo di Cava de’Tirreni.
Secondo l’accusa, sembra che la giovane sia stata costretta ad avere anche rapporti con più persone.