EBOLI. L’ANAC , Autorità Nazionale Anticorruzione, ha fatto sapere che nella seduta del 15 novembre 2017 ha valutato la denuncia pervenuta all’attenzione dell’Ente da parte della FISI e riguardante la parentopoli ospedaliera della ASL SALERNO.
Il caso
Il caso è esploso nel nosocomio ebolitano diversi mesi fa con l’assunzione di nuovo personale ausiliario in seguito all’allargamento di un appalto su insistente proposta del Direttore Sanitario locale, disponendo la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Salerno ed all’Ispettorato della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tale azione da parte dell’Ente Anticorruzione conferma che la FISI aveva visto giusto.
L’indagine
La denuncia era stata depositata da parte della FISI dopo una indagine giornalistica che aveva appurato l’esistenza di una parentela tra gli esponenti sindacali ospedalieri eburini della triplice sindacale e diversi neo assunti dalla ditta CNS di ausiliariato che offre i suoi servizi in appalto presso l’Ospedale di Eboli.
Molti dipendenti del Presidio Ospedaliero di Eboli avevano dichiarato al giornalista che li aveva intervistati: “Paghiamo una quota mensile per far sistemare la moglie e la nipote di chi dovrebbe difendere i nostri diritti” minacciando di non rinnovare la tessera sindacale.
La denuncia
“La situazione persiste – dichiara Rolando Scotillo della FISI – parentopoli si allarga e non interessa, oramai, solo il CNS ma anche altra ditta, a dimostrazione che vi è un sistema che governa gli appalti ed i relativi controlli sugli stessi. Anche questo atto è stato trasmesso al P.M. incaricato presso la Procura della Repubblica di Salerno e stiamo aspettando le decisioni dello stesso sulla vicenda”.
“La giustizia chiede sempre la collaborazione da parte dei cittadini nel denunciare gli illeciti e poi quando qualcuno denuncia – continua Scotillo – esponendosi notevolmente come nel nostro caso, le maglie della giustizia si allargano pericolosamente ed i procedimenti si rallentano…. Intanto – aggiunge – anche altri sindacalisti impegnati in ospedale a chiedere sconti sul parcheggio o sulla riapertura della mensa e che non hanno aperto bocca sulla vicenda e non hanno reagito hanno avuto il loro contentino……questa è l’Italia….Noi attenderemo gli esiti di questa inchiesta e – conclude – seguiremo la vicenda nella sua evoluzione anche a tutela dell’immagine del sindacalismo autonomo a cui queste vicende sono estranee”.