MONTECORVINO PUGLIANO. Nell’omicidio di Maria Ricco spunta il palio delle chiavi. C’è un dettaglio delle indagini che infittisce il mistero sulla morte della bracciante agricola di Santa Tecla. Nell’auto bruciata con la vittima sono state recuperate le chiavi in uso alla donna: un mazzo unico con due anelli. In uno dei cerchietti le chiavi per aprire la casa della figlia, nell’altro quelle di casa sua. A non essere state ritrovate le chiavi di casa della vittima.
L’ipotesi assassinio
Come racconta La Città, ciò apre all’ipotesi che l’assassino andò a casa della vittima, forse per rifare il letto. O per cancellare eventuali prove. È stato ricordato nella fase di indagine che il letto era stato rifatto in modo frettoloso, abitudine non attribuita alla vittima. A sostenere l’accusa è il pm Roberto Penna che attribuisce il movente dell’omicidio all’intenzione di rendere pubblica la relazione extraconiugale.
A processo, dinanzi alla Corte di Assise di Salerno c’è il presunto amante della vittima: S. A., 51 enne di Pontecagnano, difeso dall’avvocato Rosaria Vietri, libero dopo che la Cassazione ha annullato l’arresto per ”evidente carenza del quadro probatorio”.
È accusato di aver ucciso la donna nel luglio 2012 e poi di averla data alle fiamme. Ieri altra udienza nella quale hanno testimoniato persone vicino alla Ricco. I familiari si sono costituiti parte civile.