SALERNO. Nella notte tra lunedì e martedì, 12 e 13 febbraio 2018, è morta nel sonno una detenuta napoletana nel carcere di Fuorni.
La detenuta, 65enne, stava finendo di scontare la sua pena. Nel 2019 sarebbe uscita.
Nessuno si è accorto di niente, né guardie né compagne di cella. È stata trovata dall’agente che quando ha capito che qualcosa non andava, ha fatto partire subito l’allarme. I soccorsi, arrivati troppo tardi, non hanno potuto salvare la detenuta che è morta nel sonno.
Le condizioni del carcere
Le condizioni in cui vivono i detenuti non sono migliorate. I dati, dal punto di vista sanitario sono terrificanti. Secondo un recente studio è stato accertato che nel 2016, sono passati all’interno dei 190 istituti penitenziari italiani, oltre 100 mila detenuti.
La Società italiana di medicina penitenziaria che ha condotto l’indagine, ha evidenziato che solamente 2 detenuti su 3 è malato, mentre la metà è inconsapevole della patologia di cui è affetto.
I numeri
I dati allarmanti riguardano le malattie infettive. Gli studi dicono che i detenuti con l’hiv sono circa 5 mila, i portatori attivi di epatite B si aggirano intorno ai 6.500, mentre tra i 25 mila e i 35 mila sono detenuti affetti da epatite C.
Più della metà dei carcerati stranieri sono portatori latenti di tubercolosi. I problemi del carcere sono reali. Gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento da quando vi sono vigilanza dinamica e regime aperto per i detenuti.
In cella, ora ci sono 58.087 detenuti per circa 45 mila posti letto. 55.646 sono gli uomini, 2.441 le donne. Gli stranieri sono il 35% dei ristretti, ossia 19.818.
Gli agenti di polizia penitenziaria sono sempre meno ed è grazie a loro se non accadono grosse tragedie. I problemi delle carceri non sono problemi da nascondere, ma difficoltà reali da risolvere. Nel 2017, la situazione non è migliorata ma, anzi, è peggiorata rispetto al 2016.