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Premio Strega 2018: lo scrittore Gianfranco Di Fiore al Godot di Avellino

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AVELLINO. Sabato prossimo, 14 aprile, alle 18,30 il Godot Art Bistrot, in collaborazione con l’associazione «Per enigmata», ospita lo scrittore Gianfranco Di Fiore che presenta il suo ultimo libro, «Quando sarai nel vento» (66th and 2nd, pp. 513, euro 18), candidato al Premio Strega 2018. Ne discutono con l’autore, Francesca Paola Iannaccone, Roberta De Maio e Leonardo Festa.

«Quando sarai nel vento»: la trama

Abele ha lasciato il Cilento per studiare i venti sulle montagne abruzzesi. Dalla stazione meteo in cui passa le giornate si stende un paesaggio quasi lunare, devastato dal sisma e spopolato di individui quanto di umane speranze. Quando scende da quell’eremitaggio accademico si divide tra la stanza in affitto dagli Hensel – una coppia di vecchi e conturbanti ebrei che usano la crudeltà come moneta di scambio col mondo – qualche rave in cui l’ecstasy allontana e scolla il rapporto tra percezioni ed esistenti, e le ore passate a fantasticare di un film sul vento con Marlena, la desolata Beatrice che diventa a poco a poco la regina di quel mondo in attesa. A spezzare quella stagnante bonaccia – tanto interiore quanto esteriore – una cartolina scritta vent’anni prima: un invito al viaggio che porterà Abele alla ricerca del padre tra l’Argentina, New York e Parigi. Un viaggio intrapreso con Marlena, sotto i cui passi «esiste solo il silenzio della grazia», ma ugualmente composto di solitudine e inerzia: il vento è ormai scomparso dalla Terra e, senza la sua spinta, le brutture umane, le memorie che si dissolvono, le lotte di ecologisti in tuta bianca e maschera antigas ispirati a Walt Withman e l’odore acre di incendi che devastano il sud del pianeta si percepiscono più nitidi e crudeli, avvolti da sonorità limpide e luci inflessibili, intransigenti, che non concedono nulla. Quando sarai nel vento è una sinfonia in quattro movimenti dalla costruzione complessa eppure in grado di arrivare a chiunque, perché ogni motivo – esposto, sviluppato e ripreso – è un carotaggio delle infinite vibrazioni che agitano noi e il mondo: raramente all’unisono ma sempre in attesa di un principio ordine, di una melodia rassicurante che restituisca armonia.

L’autore

Gianfranco Di Fiore è nato ad Agropoli nel 1978 in una famiglia di musicisti. Da sempre affascinato dalle «storie», ha lavorato nel mondo del cinema e della pubblicità, in Italia e all’estero, come sceneggiatore, regista e montatore, collaborando per anni con il Giffoni Film Festival. Dopo l’esordio nel 2011 con il romanzo «La notte dei petali bianchi» (Laurana Editore), ha pubblicato diversi racconti in varie antologie.

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