SALERNO. Cambiamenti a Salerno. Via Roma sarà al centro del cambiamento di look. Via i tendoni, gli ombrelloni, frangivento di plastica e ingombranti strutture in legno.
Martedì il Consiglio Comunale dovrà valutare il progetto del Piano particolareggiato di ambito di via Roma, che interesserà le attività commerciali situate tra la chiesa di Santa Lucia e quella dell’Annunziata. Il Piano si centrerà sul creare un’omogeneità estetica agli arredi mobili dei locali della movida salernitana.
Cambio look per via Roma: presentato il progetto al Comune
Come scrive La Città, è stato immaginato un modello di dehor molto lineare, che sfrutta il legno ed il bianco per richiamare l’impronta marinara della città. Una struttura leggera della quale dovranno dotarsi bar e ristoranti, rinunciando dunque alla possibilità di sfruttare la formula più snella delle sole sedie e tavolini.
Le parole dell’assessore comunale all’Annona
Chiarisce l’assessore comunale all’Annona Dario Loffredo: «Ci sarà un unico tipo di dehor. Stessi materiali, stesse trasparenze. L’obiettivo è quello di dare omogeneità estetica e coerenza architettonica. Abbiamo avuto per troppo tempo una movida disordinata, ora non sono più tollerabili questi arredi mobili messi alla rinfusa».
L’assessore Loffredo rassicura gli esercenti che il cambio look rispetterà i tempi del commercio: «Gli operatori del settore dovranno adeguarsi alla scadenza del permesso».
Regolamentazione dei punti di ristoro
Il progetto nato per denunciare la mala organizzazione di uno dei tratti più frequentati della città, prevede altre importanti novità, come anticipato dallo stesso Loffredo: «Il limite della superficie concedibile di 50 metri quadri non sarà applicato sui suoli privati, dove dovranno in ogni caso essere rispettate le norme del Codice della Strada. Inoltre saranno fissate delle regole per disciplinare i chioschi e più in generale i punti di ristoro: avranno la possibilità di avere sedie e tavolini come punto di appoggio per i clienti, ma non sarà consentito il servizio al tavolo perché non sono dotati di servizi igienici».