MAIORI. Delirio allo stadio San Martino di Maiori. Al termine dell’incontro Costa d’Amalfi – Nola calcio, i supporters nolani hanno scatenato l’inferno. Cinghie e aste delle bandiere per colpire gli avversari.
Un inferno andato in scena lo scorso 7 gennaio che ha fatto finire in ospedale un giovane di Maiori colpito alla testa. A distanza di tre mesi da quell’episodio, il pubblico ministero Giuseppe Cacciapuoti, ha firmato un avviso di conclusione delle indagini.
Delirio allo stadio San Martino: colpito alla testa da cinghie e aste
Le conclusioni delle indagini hanno circoscritto le responsabilità a carico di 19 persone, tutte nolane, che, già raggiunte nell’immediatezza della vicenda da un provvedimento di Daspo, rispondono ora del reato di violenza negli stadi.
Le ricostruzioni
Come racconta Il Mattino, secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, i 19 supporters si resero tutti protagonisti delle violenze consumatesi nell’area antistante lo stadio quando, al termine della partita chiusa con una sconfitta per il Nola calcio.
Gli indagati, dopo aver forzato il cordone di sicurezza creato dalle Forze dell’Ordine e con i volti coperti da cappuccio e sciarpe, cominciarono a dare la caccia agli avversari colpendoli con le cinghie dei pantaloni e con le aste delle bandiere.