SALERNO. A Salerno aprirà una casa rifugio per le donne maltrattate grazie a una struttura confiscata dal Comune. Il disegno del governo regionale finalmente prende forma.
È l’assessore alle Pari Opportunità Chiara Marciani, che desidera che aprano, a stretto giro, tre complessi nella regione Campania, nei quali la donna vittima di violenza si senta al sicuro.
Salerno, apre una casa rifugio per vittime di violenza in un immobile confiscato
Due di questi sono presenti proprio nella provincia salernitana. Una struttura è presente in città, a Fratte, l’altra nell’Agro sarnese nocerino e la terza è situata nel Beneventano. La Marciani si dice soddisfatta perché «le case rifugio sono un tassello fondamentale per il sostegno per le donne, e i loro figli, che sono vittime di violenza».
Come racconta Il Mattino, l’input che ha dato il via, l’anno scorso, alla procedura di apertura dei centri di accoglienza temporanea è arrivato dall’Osservatorio regionale sul fenomeno della violenza sulle donne. I numeri sono allarmanti. I casi di violenza registrati negli ultimi sei mesi del 2016 in Campania sono circa duemila. A Salerno, duecentotrenta.
L’avvio del progetto
L’iter burocratico, nel corso del tempo, ha subito qualche rallentamento anche per la scomparsa, nel settembre dello scorso anno, del direttore del settore socio-formativo delle Politiche Sociali del Comune di Salerno Rosario Caliulo, che seguiva con attenzione il faticoso percorso.
L’amministrazione ha partecipato al Pon Legalità 2014-2020 in riferimento all’avviso: «Individuazione di interventi finalizzati al riuso e alla rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata nell’ambito dell’accordo in materia di sicurezza, legalità e coesione sociale in Campania». L’importo richiesto era pari a 350mila euro, che è stato approvato, poi, nella sua interezza dal ministero dell’Interno. Da questi 350mila euro, partirà il progetto con i quali saranno avviati i lavori di ristrutturazione della casa rifugio di Fratte.