SALERNO. “Il nostro obiettivo era attivare una discussione sulla città del mare e sul porto di Salerno, oggi due concetti non conciliabili, e le 5000 firme raccolte in pochi giorni nella petizione dimostrano che c’è un sentimento popolare diffuso”.
Salerno, delocalizzazione Porto: le parole di Cammarota
Lo afferma in una nota l’avv. Antonio Cammarota, capogruppo consiliare La Nostra Libertà che ha promosso l’incontro dibattito tenuto nella sede dell’associazione di via Petrone, dove hanno partecipato il dr. Adolfo Gravagnuolo, già Presidente Confcommercio, il dr. Gianni Giannattasio, per La Città, il dr. Andrea Pellegrino per Le Cronache, il dr. Franco Bisogno del UGL, in diretta streaming e alla presenza di oltre un centinaio di cittadini.
Il dibattito ha spaziato dal traffico, al commercio, all’industria, al lavoro, al dissesto idrogeologico, e con accenti diversi tutti i relatori hanno convenuto che il Porto è una risorsa e un problema ormai al limite di saturazione, ma la delocalizzazione è ardua.
“I costi son enormi, è vero”, afferma Cammarota, “ma si risparmierà sul dragaggio e su Porta Ovest e si potrà attingere dalle Zes e da progetti di finanza privati, e poi vale tutto il vantaggio sociale per il turismo e le centinaia di nuovi posti di lavoro per i nostri giovani, perché la città del mare è la città del lavoro”.