L’incidente in cui perse la vita Ilaria Dilillo, travolta mentre era a bordo del suo scooter, dall’auto guidata dall’attore Domenico Diele non è stato causato da situazioni oggettivamente imprevedibili e inevitabili che renderebbero marginale il fatto che Diele avesse fatto uso di hashish (gli sono stati trovati 104 nanogrammi di sostanza mentre il limite massimo è di 30), bensì è stato causato proprio dal suo stato di alterazione.
Lo scrive il quotidiano Il Mattino oggi in edicola che riporta le motivazioni della sentenza di condanna di Diele.
Le motivazioni della sentenza sull’omicidio Dilillo
Il giudice Indinnimeo ritiene che sia stato imprudente e negligente l’essersi messo alla guida di un’auto, con la patente ritirata, dopo aver fatto uso di hashish. Già, perché è soltanto questa la sostanza che – a suo avviso – avrebbe condizionato i riflessi del giovane attore di origini pisane e non l’eroina.
Diele avrebbe viaggiato a 157 chilometri orari nonostante il limite di velocità fosse di 130 su quel tratto autostradale (tra Pontecagnano e Salerno, all’altezza dello svincolo di Montecorvino Rovella).
La perizia
Secondo i periti, proprio tenuto conto di quel tratto autostradale e della velocità degli autoveicoli, Diele avrebbe avuto circa 3,3 secondi di tempo per rendersi conto della presenza dello scooter guidato dalla vittima
La prima frenata di Diele sarebbe avvenuta, secondo l’analisi della scatola nera della sua Audi 3, dopo 2,2 secondi dall’impatto con lo scooter. Un dato che il giudice definisce «inquietante»