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Le migliori frasi, citazioni e aforismi sul consumismo: le più belle

Scopriamo insieme le migliori frasi più belle sul consumismo

Il consumismo è un fenomeno molto importante ed è di tipo economicosociale tipico delle società industrializzate, consistente nell’acquisto indiscriminato. Scopriamo insieme le migliori frasi, citazioni e aforismi più belle sul consumismo.

Le frasi sul consumismo: le più belle

Di seguito una selezione di frasi e immagini più belle sul consumismo:

Mi vergogno di appartenere alla specie umana, avrei preferito essere un animale qualsiasi. L’uomo ha venduto la sua dignità per trenta denari. In nome del bieco consumismo, abbiamo depredato la Terra, che sta diventando invivibile.
Rosita Celentano

La mia generazione era specializzata nel Non-Consumo. Al ristorante si andava se c’era un matrimonio o una prima comunione. I ricchi mangiavano la carne solo la domenica, i poveri mai. C’era l’abitudine di crescere in casa una gallina per avere l’uovo fresco ogni mattina. Si mangiava il pollo solo se si era malati (o se era malato il pollo). Il taxi lo si prendeva per andare all’ospedale in occasione di fratture agli arti inferiori. Per gli arti superiori si prendeva il tram.
Luciano De Crescenzo

Il fascismo, in realtà, li aveva resi dei pagliacci, dei servi, e forse in parte anche convinti, ma non li aveva toccati sul serio. Nel fondo dell’anima, nel loro modo di essere. Questo nuovo fascismo, questa società dei consumi, invece, ha profondamente trasformato i giovani, li ha toccati nell’intimo, ha dato loro altri sentimenti, altri modi di pensare, di vivere, altri modelli culturali. Non si tratta più, come all’epoca mussoliniana, di un’irregolamentazione superficiale, scenografica, ma di una irregolamentazione reale che ha rubato e cambiato loro l’anima. Il che significa, in definitiva, che questa “civiltà dei consumi” è una civiltà dittatoriale. Insomma, se la parola fascismo significa la prepotenza del potere, la “società dei consumi” ha bene realizzato il fascismo. (Pier Paolo Pasolini)

Consumismo

Per il progressista il consumo si giustifica solo in quanto mezzo di produzione.
Nicolás Gómez Dávila

Il ragionamento che nega la natura oppressiva del consumismo – sostenendo che i consumatori in realtà sono felici, che il consumo è fonte di soddisfazione e dà significato alla vita – è robusto. D’altra parte è difficile resistere all’idea che, se la felicità fosse davvero tutto ciò che conta, potremmo raggiungerla, nella stessa intensità ma in modo rapido ed economico, introducendo negli acquedotti una droga adatta allo scopo. Senza contare che quel ragionamento ignora un’intuizione così familiare da essere stata per molto tempo la quintessenza del cliché, e cioè che tutte le cose che vale davvero la pena avere nella vita, come la generosità, la saggezza e gli affetti umani, non sono in vendita nei centri commerciali. (Anthony Clifford Grayling)

Io credo, lo credo profondamente, che il vero fascismo sia quello che i sociologhi hanno troppo bonariamente chiamato la “società dei consumi”. Una definizione che sembra innocua, puramente indicativa. E invece no. Se uno osserva bene la realtà, e soprattutto se uno sa leggere intorno negli oggetti, nel paesaggio, nell’urbanistica e, soprattutto, negli uomini, vede che i risultati di questa spensierata società dei consumi sono i risultati di una dittatura, di un vero e proprio fascismo. Nel film di Naldini noi abbiamo visto i giovani inquadrati, in divisa… Con una differenza, però. Allora i giovani nel momento stesso in cui si toglievano la divisa e riprendevano la strada verso i loro paesi e i loro campi, ritornavano gli italiani di cento, di cinquant’anni addietro, come prima del fascismo.

La civiltà occidentale è un coacervo di articoli di lusso, elaborati da parassiti, per il consumo di oziosi.
Nicolás Gómez Dávila

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