L’ex dirigente dell’hospice “Il giardino dei girasoli” ha risposto alle domande del pm Elena Guarino durante l’interrogatorio di garanzia.
Il medico 51enne affidatosi all’avvocato Michele Tedesco si è difeso dalle accuse, in particolare sul caso della morte del 28enne battipagliese.
Le dichiarazioni del medico sul caso del 28enne battipagliese
Non vi era dunque l’intenzione di uccidere. Secondo il medico sarebbe stato seguito il protocollo, approvato dal paziente “nei momenti di lucidità“, ovvero anestetizzarlo per non fargli sentire i dolori lancinanti che lo avevano accompagnato per tutta la notte che aveva preceduto il decesso.
Il medico ha parlato anche del viaggio di ritorno dall’ospedale Meyer di Firenze fino a Battipaglia per esaudire il desiderio del 28enne di salutare i familiari e gli amici, finché avesse avuto tempo.
Le intercettazioni telefoniche della mattina del 18 gennaio hanno rivelato che il paziente aveva rifiutato il ricovero ospedaliero per una cura estrema. Voleva soltanto essere addormentato.
Tuttavia la procura ha il colloquio telefonico tra il dottor Marra ed il collega presente a casa del giovane battipagliese per l’assistenza domiciliare, dal quale si evincerebbe la forzatura fatta da Marra per accelerare il decesso, somministrandogli una dose massiccia di medicinale che – secondo le consulenze del pubblico ministero – avrebbe stroncato anche una persona sana. Marra si è difeso sostenendo di aver attuato il protocollo medico.
Il caso dei campioni gratuiti
Per quanto riguarda la distribuzione dei medicinali, accusa da cui sono partite le indagini sul reparto di terapia intensiva del distretto sanitario di Eboli, i campioni gratuiti sarebbero finiti ad un paziente del dottor Alessandro Marra che non era in carico all’Hospice di Eboli.
Per la sua scelta di non tacere, l’infermiera fu poi minacciata per fargli ritirare l’esposto che diede l’input ai carabinieri del Nas, diretti dal maggiore Enrico Ferrara di indagare sulla sede della struttura di via San Vito Martire, allargando le indagini anche al reparto di medicina legale.
Gli altri indagati
Gli altri indagati si sono avvalsi, invece, della facoltà di non rispondere. Infermieri e personale Ota (Di Maio , Galdi , De Ruberto , Moccaldi e Iorio ,difesi dall’avvocato Nicola Naponiello) hanno formalizzato già ricorso al tribunale del Riesame.