La Guardia Costiera ha concluso nei giorni scorsi nel Cilento l’operazione “Jellyfish”. Eseguiti controlli sulla pesca e sul commercio ittico.
Cilento, controlli su pesca e commercio ittico. Operazione “Jellyfish”
L’operazione della Guardia Costiera era finalizzata alla verifica del rispetto delle normative, nazionali ed europee, in materia di pesca marittima e commercializzazione dei prodotti ittici.
Per 7 giorni sono stati eseguiti controlli mirati a terra e in mare, lungo tutto il litorale da Capaccio Paestum ad Ascea, oltre a vaste aree interne della provincia di Salerno. L’attività ha riguardato innanzitutto i controlli allo sbarco del pescato e le ispezioni agli automezzi utilizzati per il trasporto del pescato fresco o congelato. Sono stati sottoposti a controlli anche ristoranti, centri di commercio all’ingrosso e pescherie sulla costa e nell’entroterra.
In mare sono state ispezionate le unità impegnate in attività sportiva e professionale, ai fini del contrasto alla pesca sotto costa o in zone vietate – specie nell’area marina protetta di Santa Maria di Castellabate – e all’impiego di attrezzature non convenzionali.
Particolare attenzione è stata riservata, inoltre, al contrasto della pesca stagionale del tonno rosso sottomisura, nonché al controllo sanitario lungo la filiera alimentare del prodotto ittico, a tutela anche della salute del consumatore, in collaborazione con i veterinari dell’ALS di Salerno.
Sanzioni per 13mila euro
Complessivamente sono stati eseguiti 65 controlli. Elevate sanzioni amministrative per un totale di 13mila euro. Sotto sequestro, inoltre, circa 150 chili di prodotti ittici sottomisura o conservati in cattivo stato. Tra le irregolarità più frequentemente contestate ci sono l’errata e fuorviante etichettatura dei prodotti venduti, l’inosservanza delle norme igienico-sanitarie e di tracciabilità, la cattura e la vendita di prodotto sottomisura.
