Guerra

No fly zone in Ucraina, cosa vuol dire e perché la Nato non la vuole introdurre

Kiev chiede alla Nato una no fly zone sull’Ucraina, ma l’Organizzazione è contraria: cosa vuol dire e quali sono i rischi

Kiev chiede alla Nato una no fly zone sull’Ucraina, ma l’Organizzazione è contraria: c’è il rischio di una terza guerra mondiale. Ecco cosa vuol dire fly zone e quali sono i rischi. Tutto quello che c’è da sapere e quali sono i rischi. Tutto quello che c’è da sapere.

Cosa vuol dire No fly zone: significato e perché la Nato è contraria

Non ci sarà alcuna no fly zone della Nato sull’Ucraina. Il no dell’Alleanza è secco e preciso. Il rischio è che si inneschino delle conseguenze devastanti, che potrebbero portare di fatto a un conflitto mondiale.

Kiev ha infatti richiesto all’Alleanza di valutare l’ipotesi di istituire una no fly zone sui cieli del Paese, e nonostante la Nato condanni aspramente l’invasione russa, la risposta del segretario generale Stoltenberg chiarisce la posizione dell’Alleanza: “Il Patto Atlantico è al fianco dell’Ucraina, ma non vuole essere parte del conflitto in corso. Non manderà il suo esercito e non manderà aerei nello spazio dell’Ucraina”.

Infatti istituire una no fly zone porterebbe i paesi della Nato a entrare ufficialmente in guerra contro la Russia, con il rischio di un’escalation che provochi la terza guerra mondiale. È importante quindi spiegare cos’è la no fly zone, a cosa serve e quali sono i rischi.

Nato contraria a no-fly zone, sarebbe guerra aperta

“Imporre una no fly zone vuole dire attaccare massicciamente il sistema di difesa aerea russo e quindi entrare in guerra aperta”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo al summit straordinario dell’Alleanza. Stoltenberg ha inoltre confermato che l’Alleanza non interverra’ in Ucraina ne’ con aerei ne’ con truppe sul campo “per evitare l’estensione del conflitto”.

Cos’è e cosa significa

La no fly zone è uno spazio aereo sottoposto al controllo militare e interdetto a tutti i velivoli non autorizzati. Se la Nato dichiarasse l’esistenza di questa zona di interdizione al volo sui cieli dell’Ucraina, significherebbe fisicamente l’imposizione di una chiusura dei cieli agli aerei che non siano quelli alleati. Questo implicherebbe di conseguenza l’uso delle forze militari contro qualsiasi velivolo non autorizzato. In poche parole: qualsiasi aereo russo che voli sull’Ucraina potrebbe essere abbattuto, innescando gravi conseguenze a livello mondiale.


 

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Quali sono i rischi

La Nato, come già spiegato, ha scelto di dire “no” a Kiev per l’istituzione di una no fly zone in quanto questo potrebbe innescare terribili conseguenze. È naturale domandarsi quindi quali sono i rischi che comporta l’interdizione al volo.

Dichiarando una no fly zone la Nato entrerebbe in direttissima sul campo di guerra. Infatti per poter far rispettare questa imposizione la Nato dovrebbe inviare la propria aeronautica in Ucraina, un paese che non fa ancora parte dell’Alleanza. In teoria l’Organizzazione può attivarsi sul piano militare solo quando uno dei suoi 30 Paesi firmatari viene minacciato o attaccato.

Istituire una no fly zone della Nato sull’Ucraina comporterebbe dunque in automatico la possibilità di abbattere gli aerei militari russi, il che costituirebbe a tutti gli effetti una vera e proprio dichiarazione di guerra. Il rischio sarebbe quindi quello d’innescare uno scontro diretto con Mosca, con conseguenze devastanti, arrivando a un conflitto globale. Sarebbe “la terza guerra mondiale e se dovesse scoppiare, sarebbe nucleare e devastante”. Queste sono state le parole del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Intanto continuano le trattative tra Russia e Ucraina e la speranza è che si arrivi il prima possibile a un accordo.


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Quando sono state istituite No Fly Zone in passato

Delle zone di interdizione di volo, appunto le No Fly Zone, sono state istituite in passato. Ad esempio in Libia, fino alla conclusione della missione Nato nel 2011, oppure durante la Guerra in Bosnia. Anche in alcune zone dell’Iraq, tra il 1992 e il 2003, venne istituita da Regno Unito e Stati Uniti.

 

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