Cronaca Salerno, Salerno

Inchiesta rom ad Agropoli: il Riesame scarcera i Cesarulo e Marotta

AGROPOLI. Il Tribunale del Riesame scarcera i Cesarulo e Marotta, coinvolti nell’inchiesta rom ad Agropoli che portò a 25 arresti lo scorso 30 novembre.

Il Riesame scarcera i Cesarulo e Marotta, arrestati il 25 novembre nell’ambito dell’inchiesta rom ad Agropoli

Nell’udienza di ieri è stata emessa l’Ordinanza dal Tribunale di Salerno Sezione Riesame con la quale viene annullata l’ordinanza del Gip nei confronti di Enzo Cesarulo (custodia in carcere), Anna Cesarulo (arresti domiciliari) e Bruno Marotta (obbligo di dimora) e veniva parzialmente modificata l’ordinanza nei confronti di Vito Marotta classe ‘92 (custodia in carcere). Tutti difesi dall’avvocato Michele Sarno.

La vicenda è dello scorso novembre quando in seguito ad un blitz venivano coinvolte 25 persone, appartenenti agli storici gruppi rom dei Marotta e Cesarulo di Agropoli: 11 finirono in carcere, 7 agli arresti domiciliari e altrettanti raggiunti dall’obbligo di dimora.

Una vera e propria organizzazione criminale, su cui pende anche l’aggravante mafiosa, che voleva anche entrare nelle istituzioni locali. Posti di lavoro, contributi economici e case. Erano queste le richieste che i Marotta avanzavano al sindaco Adamo Coppola.

In estate avevano perfino forzato la porta di accesso dell’ufficio del primo cittadino, pur di avere immediatamente un incontro con lui. L’ultima richiesta:posti fissi” per tutti componenti dell’organizzazione. In caso contrario, il gruppo si sarebbe “regolato di conseguenza”, con tanto di avvertimento: «Noi siamo tanti».

In precedenza, un’interlocuzione c’era stata con l’ex sindaco Franco Alfieri, oggi a capo della segreteria politica del presidente della giunta regionale. Tant’è che Alfieri era finito dritto sul registro degli indagati per presunti favori  concessi proprio ai Marotta. Case, innanzitutto. Quelle confiscate ma mai utilizzate dal Comune.

Anzi, alcune di esse rimaste nella disponibilità proprio dei Marotta. Franco Alfieri, proprio per quelle abitazioni confiscate, era stato anche condannato dalla Corte dei Conti. Quarantamila euro per l’ex sindaco e per i componenti dell’ex giunta e dirigenti comunali per il mancato utilizzo di tre appartamenti e due locali finiti, nel 2003, nella disponibilità del Comune di Agropoli.

FONTE: Le Cronache

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