CAVA DE’ TIRRENI. La città di Cava de’ Tirreni, nella giornata di ieri, si è fermata a ricordare Nunzia Maiorano con una fiaccolata in piazza: fu uccisa un anno fa dal marito.
Una fiaccolata per Nunzia Maiorano: Cava de’ Tirreni si ferma in piazza per ricordarla
Ad un anno di distanza dall’uccisione di Nunzia Maiorano la città ricorda con una fiaccolata la giovane madre di 41 anni uccisa dal marito Salvatore Siani con 47 coltellate davanti al figlio più piccolo della coppia, Michele di appena sei anni. «In una delle delle lettere che Salvatore mi ha scritto mi ha anche chiesto di non farmi troppa pubblicità», ha dichiarato Gianni Maiorano.
Il fratello di Nunzia ha proferito queste parole poco prima di incamminarsi insieme aitanti cittadini presenti verso il monastero di San Francesco e Sant’Antonio dove questa sera è stata celebrata la santa messa in suffragio mentre Salvatore è rinchiuso nella casa circondariale di Salerno a scontare in attesa dell’appello una condanna a trent’anni di carcere. «Ad un anno di distanza il dolore non ci abbandona ancora – ha proseguito Gianni – e non scomparirà mai del tutto. Salvatore ha scritto alcune lettere, anche a me personalmente, ma non ha dato mai segni di pentimento, anzi, in un post scriptum mi ha consigliato di non farmi troppa pubblicità, come se io volessi sfruttare l’uccisione di mia sorella per avere un ritorno d’immagine. Noi non vogliamo vendetta, soltanto giustizia».
Proprio con la finalità di mandare un messaggio, un segnale chiaro alla fiaccolata ha partecipato anche il presidente dell’Osservatorio nazionale per il sostegno delle vittime, Elisabetta Aldovrandi impegnata nella battaglia contro il rito abbreviato per i reati di uxoricidio. «Noi chiediamo una condanna esemplare – ha concluso Gianni – una giustizia certa che possa partire dall’ergastolo». Accanto alla madre di Nunzia in chiesa c’era anche Maria Maiorano, la sorella di Nunzia: «Io sono morta insieme a lei, vado avanti per i miei ed i suoi figli ma non perdonerò mai Salvatore per le azioni che ha commesso». I tre figli della coppia, Giuseppe, Marika e Gabriele, rispettivamente di 16, 6 ed 11 anni, sono ora affidati ai fratelli di Nunzia: «I miei fratelli – conclude Maria – stanno facendo del loro meglio, non saranno mai Nunzia, ma stanno svolgendo le veci della mamma in maniera eccezionale. Io spero che questa fiaccolata sia un aiuto per tutte le donne che si trovano in questa situazione. Parlassero, non abbiano vergogna di denunciare».
In effetti nonostante i richiami alla collaborazione la città è sembrata tutto sommato insensibile: appena in trenta hanno risposto alla chiamata della memoria per ricordare una giovane concittadina scomparsa per mano omicida in un efferato delitto di cui tutti o quasi, nonostante un’indignazione di facciata, hanno finto di non ricordarsene affatto.
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