La Procura di Salerno ha notificato 15 avvisi di conclusione indagini nei confronti di altrettante persone accusate di spaccio durante il regime degli arresti domiciliari.
Avvisi di conclusione indagini per 15 persone: spacciavano mentre erano ai domiciliari
Spacciavano anche mentre erano ai domiciliari. In 15, tutti residenti tra Giffoni Valle Piana e Giffoni Sei Casali, a cui è stato notificato l’avviso di conclusione indagine e l’avviso di garanzia. L’atto è giunto al termine di una laboriosa attività investigativa posta in atto dalla Procura di Salerno ed affidata al sostituto procuratore Roberto Penna.
L’avviso di conclusione indagine è stato notificato a: Giuseppe Pennino, Giovanni Di Martino, Angelo Imparato, Monica Mancino, Angelo Ricciardiello, Mario Cesaro, Anna Maria Mongillo, Nunzia Mazzariello, Francesco Tedesco, Giuseppe Fiore, Cristian D’Angelo, Mattia Di Martino, Antonio Stefano Di Meo, Danilo Lanaro, Nello Frau.
Tutti hanno a disposizione venti giorni di tempo per rendere dichiarazioni spontanee al magistrato, successivamente quest’ultimo procederà con la richiesta di rinvio a giudizio. Marijuana, hashish, cocaina le droghe che venivano cedute agli abituali assuntori a seguito di contatti telefonici.
Le indagini, hanno portato all’accertamento della rete di spaccio sono state condotte dai militari dell’Arma della stazione di Giffoni Valle Piana. Dall’attività investigativa è emerso che non su lesinava di spacciare anche se ai domiciliari. Giuseppe Pennino, arbitrariamente è più volte venuto meno alla restrizione. Lo stesso, in concorso con Giovanni Di Martino, droga a diversi soggetti del posto.
In particolare quest’ultimo è stato “pizzicato” 2 volte in possesso di hashish per un peso complessivo di 2,38 grammi. Tramite accordi telefonici agivano invece Angelo Imparato, Monica Mancino e Angelo Ricciardiello i quali spacciavano discrete quantità di cocaina. A riscuotere le somme previste erano preposti Nunzia Mazzariello, moglie di Francesco Pennino e suo nipote Francesco Tedesco.
Le indagini hanno appurato che gli acquirenti, come Mattia Di Martino e Nello Frau, eludevano le attività dell’Arma, dichiarando che con gli spacciatori vi erano esclusivi rapporti di natura lavorativa o personale. Medesima acbcusa è stata mossa verso Cristian D’Angelo e Antonio Stefano Di Meo.
Il primo, conosciuto nell’ambiente come “Castorino“, aveva maturato con gli spacciatori somme esigue di denaro e aveva avvicinato in diverse occasioni Giovanni De Martino.
fonte Le Cronache
[immagine di repertorio]