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Scafati, estorsione a mano armata: Cavallaro alla sbarra dopo 10 anni

SCAFATI. Dopo 10 anni, Francesco Cavallaro è finito alla sbarra con l’accusa di estorsione in concorso: insieme a tre persone agì ai danni di un imprenditore di Scafati.

Dopo 10 anni Cavallaro alla sbarra: l’accusa è di estorsione a mano armata

Alla sbarra dopo dieci anni Francesco Cavallaro, 48 anni, di Scafati, accusato di estorsione in concorso. L’uomo, era il 30 marzo del 2009, agì insieme con altre tre persone (le cui posizioni sono state stralciate) nei confronti di un imprenditore di Scafati. Con minacce a mano armata il gruppo lo avrebbe costretto a sborsare duemila euro in contanti, introducendosi di notte nei locali aziendali «con la scusa di voler sistemare una pendenza giudiziaria in atto tra le parti». L’imprenditore lo fece entrare ma una volta all’interno Cavallaro aprì la porta anche ai due complici. Qui avrebbero tirato fuori una pistola, e minacciato l’imprenditore, puntandole alla tempia.

La vittima consegnò dei soldi in contanti e così si salvò. Tempo dopo presentò denunciò l’accaduto ai carabinieri, denunciando Cavallaro e i suoi complici, probabilmente era già sotto estorsione del gruppo malavitoso. Alcuni componenti di quel gruppo armato furono coinvolti in un blitz della Guardia di Finanza in quello stesso anno nell’ambito di un’operazione che riguardava fatture false emesse attraverso società che esistevano solo sulla carta: una frode per 85 milioni di euro che portò al fermo di sei persone. Le indagini avviate due anni prima avevano consentito di scoprire la mega truffa e anche di aprire nuovi scenari: come le mire che il clan dei Casalesi avrebbe sull’agro-nocerino sarnese. Di questo blitz facevano parte anche alcuni complici di Cavallaro che ora dovrà difendersi davanti ai giudici del Tribunale di Nocera Inferiore. I complici che presero parte al blitz sono coinvolti in un altro procedimento penale.


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