Marito e moglie finiscono a processo con rito immediato con l’accusa di estorsione in concorso. Lui 31 anni e lei, 29 , avrebbero perseguitato con più richieste un imprenditore di automobili.
Estorsione ad un imprenditore: marito e moglie a processo
Secondo le accuse della procura che ne ottenne il divieto di avvicinamento alla vittima, marito e moglie avrebbero preteso a più riprese una cifra in denaro, circa 8mila euro, sostenendo di vantare un credito dal proprietario di una nota ditta di autonoleggio.
La vittima aveva denunciato entrambi alla polizia, allegando alla denuncia anche telefonate e messaggi ricevuti attraverso What’s App, riprese poi dalla procura nella sua richiesta di rito immediato. L’indagine abbraccia un periodo che va da gennaio ad aprile scorso.
Nel capo d’imputazione formulato per la coppia, vengono ripresi alcuni dei messaggi inviati alla vittima: «Non mi arrendo fino a che non mi date quello che mi dovete dare, bada bene a ciò che dici perché i nove mesi passano le parole restano ed io non sono tanto contenta di quello che mi stai dicendo e non è bello sulla terra avere dei nemici». E ancora: «Ci dovete dare quello che dovete altrimenti da Nocera Superiore ve ne andate. Io me ne vado carcerato poi dobbiamo ancora vedere la fine tua. I soldi quando ce li volete dare?».
Marito e moglie si sarebbero presentati sul posto di lavoro, parlando anche con la moglie dell’uomo, ma ricevendo un rifiuto su quella richiesta di soldi. Secondo la versione della donna indagata, invece, vi sarebbe stato un atto di vendita precedente, per una Fiat 500, intestata alla propria madre. Il pagamento di quell’auto sarebbe stato fatto dalla vittima con un assegno a scadenza un anno, che si sarebbe poi rivelato non coperto. A quel punto, la donna avrebbe chiesto indietro l’auto o il denaro, senza successo.