Ecco un resoconto del concerto di Marco Mengoni al Palasele di Eboli: a stupire il pubblico però è stata la comparsa di una sposa emersa dalla folla.
Una ragazza vestita da sposa accende il concerto di Mengoni al Palasele di Eboli
Il pubblico è quello di sempre, dalla bimba in passeggino alla signora dalla bianca chioma che con difficoltà siede negli spalti, dalle famiglie, agli innamorati abbracciati.
Allo spegnersi delle luci Marco Mengoni “emerge” sul palco da una botola della penisola ritrovandosi esattamente al centro del palazzetto. La grinta è quella di sempre, ma il mood e diverso, più sottotono, più modesto. Venti brani cantati ininterrottamente, ad iniziare da Muhammad Ali, raccontando soprattutto il nuovo album, Atlantico, dalle atmosfere latineggianti e dalle partecipazioni importanti come quella di Adriano Celentano in La casa Azul. Pochi i pezzi dance rispetto ai tour precedenti, immancabili Guerriero ed Esseri Umani, i testi più intimi del cantante.
Un concerto molto sobrio, ad iniziare dalle scenografie modeste, nulla a che vedere con le poltrone volanti ed altri effetti speciali delle scorse edizioni. Anche la band è stata limitata ai “soliti” strumenti con l’aggiunta di tre coriste. Mancavano i fiati che hanno sempre dato colore e ritmo alle esibizioni del cantante.
L’unica sorpresa della serata viene dal pubblico, quando una ragazza con abito da sposa dalle spalle del suo consorte emerge tra la folla catturando subito l’entusiasmo generale e l’attenzione di Marco Mengoni.
Date le poche tappe da Roma in giù, il concerto al Palasele ha anche rappresentato un’assemblea di “gente del sud”, che il cantante ha più e più volte ringraziato anche intonando insieme baluardi della canzone napoletana come i popolari versi de ” ‘O surdato ‘nnammurato”.