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Le migliori frasi, testi e canzoni di Angelo Branduardi: le più belle

Scopriamo insieme le migliori frasi, testi e canzoni più belle di Angelo Branduardi

Angelo Branduardi nato a Cuggiono, il 12 febbraio 1950 è un cantautore, violinista, polistrumentista e compositore italiano, famoso per vari riconoscimenti. Scopriamo insieme le migliori frasi, testi e canzoni più belle di Angelo Branduardi.

Le frasi, testi e canzoni di Angelo Branduardi: le più belle

Di seguito una selezione di frasi, testi, canzoni e immagini più belle di Angelo Branduardi:

  • „Ende, dopo l’insoddisfazione per la versione de La storia infinita, ha voluto mettere il naso direttamente nel film, ed è stato proprio lui a volere le mie musiche.“
  • „Per ogni matematico | c’è un senso d’infinito | nel dar la caccia ai numeri | già sfuggenti di per sé | c’è un sogno pitagorico | che a me non è servito | adesso che | nel due per tre | so cosa sei per me.“
  • „Mi son cari i miei furti di monello | quando rubavo in casa un po’ di pane, | e si mangiava come due fratelli, | una briciola l’uomo ed una il cane.“
  • „Nell’istante più importante, | sulla soglia della vita, | ogni spirito è diviso | e si deve ritrovare. | E quell’urlo in cui si è nati | è già il nome da cercare | per poi essere completi | ed insieme camminare.“
  • „Mi piace spettinato camminare | col capo sulle spalle come un lume, | così mi diverto a rischiarare | il vostro autunno senza piume.“
  • „Danzala la vita tua | al ritmo del tempo che va | ridila la tua allegria | cogli la prima mela…“
  • „Mi piace che mi grandini sul viso | la fitta sassaiola dell’ingiuria. | Mi agguanto solo per sentirmi vivo | al guscio della mia capigliatura.“

 

  • (Silkie)

Angelo Branduardi

Col suo bambino stretto al seno,
stava piangendo una fanciulla.
“Chi sia tuo padre non so più dire,
così remoto ora lui vive.”

Ma a notte fonda lui ritornò,
un’ombra scura che gemeva.
“Io sono il padre del tuo bambino,
benché non sia il benvenuto.
Io sono un uomo sulla terra,
io sono un Silkie nel mio mare.
Quando da te vado lontano
la mia dimora è Sule Skerrie.”

Poi lui prese una borsa d’oro
e la depose ai suoi piedi.
“Tu ora dammi il mio bambino,
questa è la paga per le tue cure.

E quando poi verrà l’estate,
col sole ardente sulle pietre,
io prenderò il mio bambino
e nuoteremo tra le onde.

Tu troverai un buon marito,
un buon fucile al suo fianco.
Ed io già so che al primo colpo,
ucciderà mio figlio e me.”

  • (La Tempesta)

Non c’è più vento per noi
tempo non ci sarà
per noi che allora cantavamo
con voci così chiare
Non c’è più tempo per noi
vento non ci sarà
per noi che abbiamo navigato quel mare così nero
Ma se la vita è tempesta, tempesta allora sarà.

Non c’è più vento per noi
tempo non ci sarà
per noi che stelle cercavamo sotto quel cielo scuro.
Si alzerà il vento per noi
tempo per noi sarà
il nostro viaggio l’ha guidato la mano del destino
ma se la vita è tempesta, tempesta allora sarà

Un vento poi soffierà dentro le nostre vele
qual è la rotta giusta solo il Signore lo sa
Un vento poi si alzerà dentro le nostre vele
perchè la rotta giusta solo il Signore la sa.

Non c’è più vento per noi
tempo non è per noi
che nella notte senza luce misuravamo il mare.
Ma se la vita è tempesta, tempesta allora sarà.

Un vento poi soffierà dentro le nostre vele
qual è la rotta giusta solo il Signore lo sa
Un vento poi si alzerà dentro le nostre veleperchè la rotta giusta solo il Signore la sa.

Ma se la vita è tempesta, tempesta allora sarà.

  • (Il Cappello A Sonagli)

Mentre il buffone camminava
il giardino immobile restava;
la sua anima pregò di posarsi
alla sua finestra.

Ed i gufi cominciarono a chiamare
quando l’anima si levo`, vestita in blu,
la sua parola era saggia al pensiero
di quel suo passo calmo e leggero.. così leggero.
Ma la regina non le diede ascolto,
si avvolse nella sua camicia,
le pesanti imposte tirò a se
ed il chiavistello abbassò.

Ed il suo cuore lui prego` di andare a lei,
quando i gufi cessarono di chiamare;
in una rossa veste palpitante
lui cantò per lei oltre la soglia… oltre la soglia.

Dolce la sua parola era al sogno
di quella chioma ondeggiante;
ma dal tavolo lei prese il ventaglio
e lo fece volare via.

Ed allora il buffone pensò “io ho il mio cappello a sonagli,
sino a lei io lo manderò ed allora poi io morirò… poi morirò.”
Quando al mattino divenne bianco
lasciò il cappello davanti ai suoi passi.
Ed in seno a lei se lo ripose,
sotto la nuvola dei capelli,
una canzone gli cantarono le sue labbra
sinchè le stelle non crebbero nell’aria.

Lei aprì la sua porta e la finestra
l’anima e il cuore lei fece entrare… li fece entrare.
Quello rosso venne alla sua destra,
quella blu alla sua sinistra.

Facevano un rumore come di grilli,
un chiacchierio dolce e saggio.
I suoi capelli erano un fiore ancora chiuso
quiete d’amore era ai suoi piedi… era ai suoi piedi.

  • (Cara, Rimani)

Angelo Branduardi

Cara, rimani ora che il giorno è andato
ci resterà la sera
per ricordare quello che non è più
e puntare su ciò che sarà.
Ora che è sera il tempo è venuto
di ballare con la vita,
tirare i dadi, tentare la fortuna
e vedremo chi vincerà.
Quando da solo sul ghiaccio ho camminato
non ne vedevo la fine,
ma tu nel buio allora mi hai parlato:
“Se vinco io, vincerai anche tu”
“Se perdo io, perderai anche tu”
Cara, rimani ora che il giorno è andato
ci resterà la sera
per fare i conti col nostro passato
e col tempo che ancora verrà.
Se le parole portano dolore
viviamo questa vita,
giochiamo tutto contro la fortuna
e vedremo chi vincerà.
Mi sono perso quando ho viaggiato solo,
quando ero stanco e lontano,
ma tu nel buio allora mi hai chiamato:
“Se vinco io, vincerai anche tu”
“Se perdo io, perderai anche tu”

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