Omicidio Iolanda, la madre Immacolata Monti davanti ai giudici: alla moglie di Passariello viene contestato il fatto che avrebbe potuto e dovuto salvare la figlia.
Per i giudici Imma Monti poteva e doveva salvare Iolanda
Avrebbe potuto salvare la figlia Iolanda dalle sevizie del padre e invece non l’ha fatto. Avrebbe dovuto usare tutto quello che era in suo potere per contrastare i maltrattamenti del marito ai danni della figlia di 8 mesi, ma così non è stato.
Questo è quanto contestato dai giudici del Tribunale del Riesame di Salerno nei confronti di Immacolata Monti, moglie di Giuseppe Passariello e madre della piccola Iolanda, la quale è tenuta in carcere per i reati in concorso di maltrattamenti e omicidio aggravato.
I giudici si sono appellati al ruolo che ogni genitore dovrebbe avere nei confronti dei figli: la 30enne avrebbe dovuto contrastare la follia del compagno piuttosto che lasciarli mano libera sulla bambina. Per questo motivo, a Imma Monti è stato contestato l’atteggiamento in merito alla situazione. Avrebbe potuto chiedere aiuto ai parenti, ai servizi sociali o alle forze dell’ordine.
Avrebbe potuto attivarsi quando il marito era assente o quando lei stessa era fuori casa e quindi lontana dagli occhi di Passariello. Questi sono tutti i particolari contestati alla donna, insieme alle intercettazioni ambientali che hanno tra l’altro riprodotto un dialogo tra i due coniugi, cioè quello in cui ammettono di aver compiuto l’omicidio e che ha aperto le indagini su un cuscino (utilizzato poi per soffocare la bambina).