Cronaca

Covid, vaccino russo Sputnik: studio conferma alta protezione

Una ricerca argentina appura ciò. Positivi Pregliasco e Bassetti, più cauto Galli

Uno studio conferma che il vaccino russo Sputnik garantisce un’alta protezione contro il Covid. Questo quanto si evince da una ricerca argentina i cui risultati sono stati pubblicati su Lancet.

Lo studio argentino: ecco cosa ha appurato

Lo studio condotto nel mondo reale su oltre 1,2 milioni di vaccinati ha indicato per lo ‘scudo’ anti-Covid russo e per quello dell’azienda cinese Sinopharm, oltre che per il vaccino di AstraZeneca, un’alta protezione, specie contro il rischio di morte, paragonabile a quella offerta da altri prodotti. Insomma, sarebbe scientificamente provato che anche i vaccini cinesi, come quello russo, avrebbero protetto contro il Covid.

Bassetti: “Influenzati dagli Usa, non commettiamo più questi errori”

Dopo di che oggi i dati argentini ci dicono che protegge dall’evento grave. I vaccini a vettore virale, come AstraZeneca e Sputnik, sono stati troppo presto derubricati forse anche sotto scacco di un’informazione influenzata dagli Usa. Non commettiamo più questi errori, il mondo scientifico non deve subire l’influenza dell’opinione pubblica” ha dichiarato Matteo Bassetti direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.

Galli più cauto: “Dati arrivati in ritardo…”

Più cauto nel giudizio è Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano: “I recenti dati sull’efficacia dello Sputnik sono arrivati un po’ in ritardo. Non so francamente a chi consiglierei, oggi, una strategia vaccinale basata su vettore virale che ha dei limiti, a partire dal fatto che è possibile somministrarne al massimo due dosi, mentre già si parla di quarta dose in questa fase della pandemia. Inoltre, è probabile che la durata della protezione sia minore, anche se, pure su questo, mancano dati precisi“.

Pregliasco entusiasta dei risultati

Ben venga questo risultato” commenta invece Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano che la ritiene una buona notizia ai microfoni di Adnkronos Salute che si auspica che Sputnik e Sinopharm possano essere approvati dall’Agenzia europea del farmaco Ema.

Sputnik, quando i governatori vollero acquistarlo

Il vaccino russo Sputnik più volte è tornato alla ribalta in Italia. Alcuni governatori, come Zaia e De Luca avevano infatti mostrato interesse ad ordinare delle dosi, vista la scarsità nei primi mesi della campagna vaccinale. Insomma, allora era un’esigenza molto sentita quella di rivolgersi anche ad altre aziende produttrici di vaccino.

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