I lavoratori della Treofan chiedono aiuto a Giuseppe Conte. Al premier in visita a Vallo della Lucania nella giornata di venerdì 29 ottobre, i dipendenti della Treofan hanno scritto una lettera come riporta Il Mattino nell’articolo a firma di Marco Di Bello.
Treofan, la lettera a Giuseppe Conte
“Caro Giuseppe, sì perché da ieri sera tu per noi sei come un padre, e i padri da noi al sud li chiamiamo per nome. Siamo fieri di averti conosciuto come uomo e come premier. Se un uomo non lo guardi negli occhi e non gli stringi la mano non puoi giudicarlo. Noi già dalle parole che sentivamo alla tv avevamo delineato il tuo profilo, ma da ieri, chiunque parlerà male di te, dovrà darci le dovute spiegazioni”.
Il gilet giallo
I cassaintegrati hanno donato al premier un gilet giallo in segno di protesta: “Presidente Giuseppe, quel gilet giallo di Treofan ha un peso: porta con sé pianti, urla, chilometri e tanta passione, prenditene cura e con la tua fierezza affronta il colosso Jindal, noi saremo al tuo fianco fino alla fine.
Egregio Presidente, Le sembrerà strano ricevere una lettera di Natale. Di solito si invia a Babbo Natale, ma Lei è il nostro Presidente, e noi lavoratori di Treofan non possiamo esimerci dall’appellarci alla sua figura. Dal 1° aprile di quest’anno siamo in Cigs per reindustrializzazione e l’advisor Vertus srl, incaricato dal Mise, ha presentato 4 manifestazioni di interesse, di cui 3 offerte non vincolanti di acquirenti interessati alla reindustrializzazione del nostro sito ma pare che le offerte non siano state prese in considerazione dalla proprietà. Ci appelliamo a Lei, Presidente, e le chiediamo di sollecitare la convocazione del nostro tavolo al Mise siamo a dicembre, ormai: la scadenza della Cigs è alle porte!»