Guerra

Il vicesindaco di Mariupol: un fake l’appello disperato dei marines

I militari affermavano che le risorse della brigata erano esaurite

Nella mattinata di oggi, 11 aprile, i marines russi hanno lanciato un disperato appello di aiuti e risorse. Il disperato appello diffuso nelle scorse ore su una pagina Facebook attribuita alla 36/ma brigata marina separata, secondo cui “dopo 47 giorni di difesa di Mariupol, le risorse della brigata si sono esaurite“, è un fake. Lo ha affermato il sindaco Serhiy Orlov, citato dalla Bbc.

L’appello dei marines

Oggi sarà probabilmente l’ultima battaglia poiché le nostre munizioni stanno finendo. Sarà la morte per alcuni di noi e la prigionia per altri”, ha scritto su Facebook la 36a Brigata Marina separata intitolata al contrammiraglio Mikhail Bilinsky, parte delle Forze armate ucraine. “Stiamo lentamente scomparendo”, si legge nell’appello agli ucraini, “non sappiamo cosa accadrà, ma vi chiediamo davvero di ricordarci con una parola gentile”. “Per più di un mese abbiamo combattuto senza rifornimenti di munizioni, senza cibo, senza acqua”, facendo il possibile e l’impossibile”, riferiscono i militari nel loro appello.

Secondo l’ex soldato ed esperto militare Andriy Shor, la pagina sarebbe stata hackerata. L’autenticità del messaggio era apparsa dubbia anche perché scritto in russo.

La preghiera “fake” dei russi al popolo ucraino

La fanteria, dice ancora il messaggio, “è morta” e ora “artiglieri, cannonieri antiaerei, segnalatori, autisti e cuochi stanno combattendo“. “Oggi probabilmente ci sarà una battaglia estrema” e un “ulteriore combattimento corpo a corpo“, un’ulteriore “morte per alcuni e prigionia per altri“. “Caro popolo ucraino non so cosa accadrà dopo, ma Ti prego, ricorda i marines con una parola gentile e non importa come gli eventi si svilupperanno ulteriormente, non parlare male dei marines”.

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