Era stato arrestato e portato in in carcere V.S. , a luglio di 3 anni fa, a seguito di un blitz contro i parcheggiatori abusivi. La Cassazione ha ribaltato l’intera interpretazione della vicenda, riconoscendogli anche un risarcimento per i danni subiti. Un indennizzo per l’ingiusta detenzione. La Cassazione ha accolto il ricorso del giovane salernitano, contro l’ordinanza di rigetto dell’istanza da parte della Corte di Appello di Salerno. L’uomo, in sostanza, non era coinvolto nell’indagine come emerse durante l’interrogatorio di garanzia, con il venir meno dei gravi indizi di colpevolezza.
La vicenda: arrestato come parcheggiatore abusivo
I fatti risalgono al 6 luglio 2017. L’uomo fu arrestato dai carabinieri e trasferito in carcere con l’accusa di estorsione, insieme ad altri. Secondo le accuse, aveva preteso l’obolo dagli automobilisti, minacciando chi si rifiutava di pagare. Fino al 28 luglio l’uomo era rimasto nella casa circondariale, fino a quando il Riesame lo liberò per l’insussistenza dei gravi indizi. Poi arrivò l’assoluzione, con il rito abbreviato. Per quei 22 giorni di detenzione carceraria, l’uomo sarà risarcito del danno subito.
«È evidente – si legge nelle motivazioni – come le dichiarazioni rese da V.S. e dagli altri originari indagati, veicolate attraverso l’interrogatorio di garanzia, fossero già note in sede preliminare, ossia dal momento in cui furono rese. Ne deriva che non è sostenibile che il giudice non ne avesse avuto cognizione». Ed è su queste basi che la Cassazione ha ritenuto fondata l’obiezione difensiva, specificando che i giudici della Corte di Appello, nel momento del nuovo esame dell’istanza di riparazione, tengano conto delle osservazioni fatte dai giudici capitolini. Il blitz portò alla denuncia di 34 persone, con molte ordinanze cautelari nei riguardi di persone che operavano nelle zone di via San Leonardo, nei pressi del Polo nautico, in via Salvator Allende e Torrione.