Cronaca Salerno, Salerno

La protesta degli operai de “La Fabbrica” si sposta alle “Cotoniere”, gli operai “Vogliamo incontrare proprietà e Comune, siamo pronti ad andare in Procura”

La protesta degli operai de “La Fabbrica” si sposta alle “Cotoniere”. Operai e Fiadel: “Vogliamo incontrare proprietà e Comune, siamo pronti ad andare in Procura”. In programma oggi un incontro con il Comune di Salerno.

Gli perai de La Fabbrica in protesta davanti alle Cotoniere

Gli operai de “La Fabbrica” manifestano anche alle “Cotoniere”, denunciando il mancato rispetto degli accordi da parte della famiglia Lettieri, e preannunciano che in mancanza di risposte la vicenda potrebbe finire in Procura.

Il presidio

Nella mattinata di ieri il presidio pacifico alle porte del centro commerciale di Fratte per chiedere chiarezza su contratti e piano di rientro, con la presenza della Digos che ha garantito lo svolgimento della protesta in tranquillità e senza degenerazioni. In programma oggi un incontro con il Comune di Salerno.


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Le rivendicazioni dei sindacati

“La situazione attuale è che abbiamo un contratto part time a 23 ore che non rientrava nei vecchi accordi – sottolinea Gaetano De Martino, sindacalista FiadelDicevano che avrebbero mantenuto i livelli occupazionali, con un contratto a 40 ore, e dal Comune era arrivato l’ok per la realizzazione dei due centri commerciali. Poi quando siamo stati richiamati, i hanno proposto 23 ore settimanali, ovvero 680 euro al mese, una cosa insostenibile. Intanto la proprietà e la Copas, società che gestisce le pulizie, continuano a fare scaricabarile. Siamo disposti anche a rivolgerci alla Procura”.

Dipendenti senza stipendio

Il segretario provinciale della Fiadel Salerno, Angelo Rispoli, aggiunge: “Gli operatori sono alla disperazione, senza stipendio e con assegni familiari scaduti. Abbiamo chiesto di incontrare chi all’epoca fece gli accordi, perché è stata fatta solo pubblicità su posti di lavoro fasulli. Non dimentichiamo poi la vicenda di due operai che hanno terminato gli ammortizzatori sociali, restando senza reddito, e non riescono a rientrare a lavoro”.

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