Cronaca

Catherine Spaak morta a 77 anni, due anni fa il racconto: “Ho avuto un’emorragia cerebrale, ho perso la vista”

Com'è morta Catherine Spaak: due anni fa il racconto della malattia. "Ho avuto un'emorragia cerebrale, ho perso la vista"

Com’è morta Catherine Spaak? L’attrice, cantante, conduttrice televisiva e ballerina belga naturalizzata italiana è deceduta all’età di 77 anni nella giornata di ieri, domenica 17 aprile.  Nell’ultima intervista, a ottobre 2020, aveva confessato: “Ho avuto un’emorragia cerebrale, ho perso la vista e non riuscivo a camminare. Ora ne rido, bisogna prendere le cose con leggerezza“. E ancora: “La malattia, il dolore non sono una vergogna“. Aveva poi ringraziato medici e infermieri che l’avevano rimessa in piedi, definendoli ‘angeli’ perché l’avevano rimessa in piedi da condizioni gravissime, “a gennaio non vedevo più, non sapevo più camminare, avevo perso la vista“.

Com’è morta Catherine Spaak

Ricoverata a Roma, nella sua ultima intervista televisiva, datata agosto 2020, Catherine Spaak aveva rivelato a Storie Italiane di essere sopravvissuta a un’emorragia cerebrale: “Non provo nessuna vergogna a parlarne. Tante persone che hanno problemi di salute tendono a nasconderlo. Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice”.

L’attrice spiegò: “Non sono venuta qui solo per parlare del mio film. Voglio che alle persone arrivi un messaggio: se siamo malati non dobbiamo vergognarci. Un’emorragia non fa piacere a nessuno, ma oggi qui con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare, ma anche di ribellarmi. Non ho perso la mia grinta e il mio coraggio. Dico a tutti che si va avanti”.

Catherine Spaak, il debutto al cinema

Catherine Spaak aveva debuttato nel cinema giovanissima, appena quindicenne con ‘Dolci inganni’  di Alberto Lattuada, era il 1960 e l’Italia rimase turbata dal suo personaggio della ‘ninfetta’. Indimenticabili  “La voglia matta” e “Il sorpasso” di Dino Risi. E divenne un modello per le ragazze. Recitò ne “La noia” (1963) di Damiano Damiani, “La bugiarda” (1964) di Luigi Comencini, “L’armata Brancaleone” (1966) di Mario Monicelli, “Adulterio all’italiana” (1966) di Pasquale Festa Campanile, “Febbre da cavallo” (1976) di Steno. Negli anni 80 era passata alla conduzione televisiva con il talk-show “Harem”, nato da una sua idea.

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