Cronaca

Titolare dell’agriturismo violenta una dipendente: “Se ci stai ti metto in regola”

Donna violentata nell'agriturismo: condannato imprenditore di Bergamo. Le aveva proposto un contratto di lavoro

La Cassazione ha confermato la condanna nei confronti di un imprenditore di Bergamo accusato di aver violentato una donna all’interno del suo agriturismo. Una condanna a sei anni e mezzo di reclusione per l’uomo che avrebbe violentato la donna che si occupava di lavare i piatti all’interno del suo agriturismo.

Donna violentata nell’agriturismo: condannato imprenditore di Bergamo

La Suprema Corte non ha concesso le attenuanti generiche all’uomo, titolare di una struttura con ristorante e produzione agricola, che si era difeso dicendo che si era trattato “di un gesto occasionale”. L’imprenditore aveva colto la donna di sorpresa alle spalle, mentre si cambiava nello spogliatoio riservato al personale, e l’aveva violentata proponendole appunto lo “scambio”: “Se ci stai ti faccio il contratto“.

Probabilmente convinto che l’avrebbe fatta franca perché aveva a che fare con una che riteneva una “poveraccia”, che non avrebbe mai potuto permettersi una denuncia. Poi, così scrive l’Ansa raccontando la vicenda, l’imprenditore aveva sostenuto che la condanna contro di lui fosse eccessiva perché, diceva, “sono un onesto lavoratore e un padre di famiglia sempre rispettoso delle regole”. Una linea difensiva che non ha fatto breccia né tra gli “ermellini” né dal procuratore generale.

Il ricovero in ospedale

Dopo la violenza sessuale, che aveva provocato un ricovero in ospedale e due mesi di prognosi per la donna, l’uomo, P.R., 47 anni, aveva anche detto alla sua vittima che “se avesse accettato altri rapporti con lui, l’avrebbe messa in regola”

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