Una bio-mattonella a impatto zero e plastic free realizzata con prodotti del sottobosco del monte Cervati, ossia materiali di scarto delle attività agricole e boschive: il prototipo “made in Campania” è frutto dell’ingegno della startup salernitana Service Biotech, fondata dai giovani biotecnologi Salvatore Del Prete e Daniela Marasco. Coordinati dal gruppo di ricerca Zeb twd Zeeb nato per iniziativa di Antonella Violano, docente del dipartimento di Architettura e Disegno industriale dell’università Luigi Vanvitelli di Napoli.
Una bio-mattonella con i materiali di scarto del monte Cervati
Una sinergia che ha coinvolto, in un protocollo d’intesa, il comune di Piaggine, che ha fornito la “materia prima” della bio-mattonella. L’uso esclusivo di materie prime rinnovabili nella bio-plastica rappresenta la sfida per dare un contributo concreto alla salvaguardia dell’ambiente. Con questo assunto è stata concepita la bio-mattonella a impatto zero e plastic free che, una volta in commercio, potrà essere usata nei più disparati usi, dal packaging per prodotti agroalimentari all’edilizia.
Il premio
Il progetto ha vinto la sezione “Circular Bioeconomy “del BioInItaly National Roadshow, evento di Assobiotec in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center e da Cluster Spring, dedicato a ricercatori, imprese e aspiranti imprenditori con lo scopo di far incontrare le idee innovative esposte con investitori di tutto il mondo.
«Con l’Università Vanvitelli e Service Biotech programmiamo nuove forme di collaborazione che possano avere risvolti formativi ed occupazionali nel nostro piccolo borgo», ha dichiarato Guglielmo Vairo, sindaco di Piaggine.
Prodotto ecosostenibile
«Siamo riusciti a sfruttare gli scarti e a dar loro nuova vita attraverso una bio-mattonella che è a sua volta biodegradabile e auto riciclabile – spiega Salvatore Del Prete, ad di Service Biotech -. La piastrella bio-formata è un prodotto eco-sostenibile e ha un ciclo biologico infinito. Ma è anche economicamente sostenibile, sia nella fase produttiva che per l’utente finale, in quanto non necessita di impianti industriali complessi. Abbiamo presentato due brevetti, quello per il “core”, la struttura interna centrale, ottenuta dal macchiatico negativo che è un residuo boschivo, fibro-rinforzato da funghi inattivati, e ricoperta da Bio plastica con un bassissimo contenuto di glicerolo».
Quanto all’utilità del prodotto, continua Del Prete, «può diventare packaging, ma ha anche altre caratteristiche perché è isolante termico e acustico e può essere usato anche nelle costruzioni, come pannello isolante nelle case o anche come mattonella calpestabile». La mattonella al momento è un prototipo, e sarà sottoposta a ulteriori stress test.
Antonella Violano, che ha ispirato il progetto e lo ha seguito fin dall’inizio, crede molto in questo progetto: «Questo prodotto integrato in una duplice natura apre nuovi scenari nella sostituzione dei materiali tradizionali. Le sperimentazioni finora svolte della bio mattonella sono promettenti; siamo soddisfatti e riteniamo che il prodotto abbia grosse potenzialità».