Lauree di Medicina truccate all’Unisa con esami mai sostenuti. Sono 34 le carriere universitarie oggetto d’indagine, ora conclusa, con 42 persone che rischiano il processo. Si tratta di studenti e genitori.
Lauree di Medicina truccate, in 42 rischiano il processo
A rischiare il processo, come scrive l’odierna edizione de Il Mattino in un articolo a firma di Nicola Sorrentino, sono studenti e parte dei loro genitori, residenti tra la Valle dell’Irno e Agro accusati di accesso abusivo al sistema informatico e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Il precedente
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle sono stati avviati in seguito alla denuncia presentata dallo stesso Ateneo, che tramite l’Audit interno aveva rilevato delle irregolarità nella procedura di immatricolazione di due studenti, i quali erano iscritti alla Facoltà di Medicina, pur senza essersi classificati in posizione utile nella graduatoria unica nazionale di merito dei test d’ingresso.
In quell’occasione, era subito emerso che l’iscrizione era stata effettuata materialmente da un dipendente dell’Università (Carmine Leo, 65 anni), attraverso l’accesso abusivo al Sistema Informatico di Segreteria. I successivi approfondimenti investigativi hanno evidenziato inoltre che l’indagato era solito utilizzare le proprie credenziali per attestare falsamente esami universitari in realtà mai sostenuti dagli studenti beneficiati, in cambio di regali (particolare curioso, anche fumetti da collezione).
La scoperta delle Fiamme Gialle
Determinante si è rivelato il contributo del secondo indagato, sempre un dipendente amministrativo (Carmine Cioffi, 53 anni), che indirizzava al collega quegli universitari che, essendo venuti a conoscenza del meccanismo di frode, chiedevano di essere “aiutati” in qualche modo.
Altra condotta di rilevanza penale posta in essere da Carmine Leo – sempre in pregiudizio dell’Università – era quella di far risultare gli studenti in fasce di reddito favorevole, senza tener conto delle reali condizioni economiche delle famiglie, cosi da consentire un indebito risparmio nel pagamento delle tasse di iscrizione.