Ex Isochimica, il processo resta a Napoli. Bocciata la proposta di utilizzare la sala consiliare, dotata di impianti di registrazione e posti a sedere.
Ex Isochimica, il processo resta a Napoli. L’amarezza di chi attende giustizia
Ex Isochimica, il processo resta a Napoli. Nonostante la proposta di aiuto da parte del Presidente Biancardi, di fornire dei mezzi di trasporto agli ex lavoratori dell’Isochimica per poter seguire le udienze a Napoli, rimane una grande amarezza per la bocciatura della proposta di utilizzare la sala consiliare del Comune di Avellino, normalmente dotata di impianti di registrazione e posti a sedere.
Se il proceso continuerà a svolgersi a Napoli, i lavoratori hanno minacciato di desertare le udienze come forma di protesta.
Le richieste negate
Uno dei nodi principali della questione Ex Isochimica riguarda i 40 lavoratori ammalati che sono rimasti. Queste persone si sono viste negare il diritto al pensionamento anticipato nonostante le loro condizioni di salute, causati dall’esposizione prolungata all’amianto durante gli anni di lavoro nella fabbrica.
Secondo i lavoratori, il programma della Als per il monitoraggio della salute di coloro che sono stati esposti all’amianto, sarebbe assolutamente insufficiente.
Le vittime dell’ex Isochimica
Questi solo solo alcuni dei nomi delle altre vittime: Alessandro Manganiello, morto nel febbraio 2016, Vittorio Pellino, Antonio Solomita, Antonio Graziano, Carmelo Iacobelli e Salvatore Alterio, deceduti nel 2015.
A questi si aggiungono Umberto Carpentieri, Giovanni Ciccone e Nicola Montanaro, deceduti nel 2018.