Un uomo di San Valentino Torio vendeva le auto e incassava l’acconto senza mai inviare la merce. È arrivata la condanna definitiva per il truffatore. L’uomo fu coinvolto in una indagine ben più ampia con le stesse accuse. La Cassazione, da giorni, ha depositato le motivazioni del rigetto del ricorso.
Vende 4 auto e incassa l’acconto senza inviare la merce: la condanna
La difesa aveva contestato violazione di legge e vizio di motivazione quanto alla dichiarazione di responsabilità rilevando che la conclusione cui sono pervenuti i giudici di merito sarebbero errate e le motivazioni delle sentenze sarebbero carenti e illogiche.
Nelle sentenze, infatti, non si terrebbe nella dovuta considerazione l’esistenza di due diversi contratti e dell’importo complessivo che era stato convenuto per la compravendita delle quattro autovetture. Il contratto indicato dalla persona offesa, che prevedeva l’importo di soli 55.000 euro, infatti, sarebbe stato sottoscritto solo come contratto di favore a fini fiscali a vantaggio della stessa persona offesa, le cui dichiarazioni non sarebbero credibili.
Sotto altro profilo, poi, in assenza dell’elemento psicologico, difetterebbero gli elementi costitutivi del reato in quanto non vi sarebbe un rapporto causale tra gli artifici e la prestazione del consenso viziato così che nel caso di specie, nel quale dopo il pagamento dell’acconto il venditore non diede esecuzione al rapporto contrattuale, sarebbe configurabile solo un semplice inadempimento contrattuale. L’uomo è stato condannato a 2 anni di reclusione, pena confermata dall’inammissibilità del ricorso in Cassazione.