Non sono stati ancora eseguiti gli esami del Dna sul presunto cadavere di Marzia Capezzuti trovato a Santa Tecla di Faiano. Deve ancora arrivare, infatti, il via libera da parte di medico legale e Procura di Salerno. Gli esami sarebbero slittati a causa delle pessime condizioni del cadavere come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Marzia Capezzuti, slittano gli esami del Dna sul cadavere trovato a Santa Tecla
Nel frattempo vanno avanti le indagini da parte dei carabinieri del comando provinciale. Diventa sempre più concreta la possibilità che quel corpo sia della 29enne milanese trasferitasi a Pontecagnano Faiano e scomparsa oltre un anno fa. I militari dell’Arma sono tornati a casa Vacchiano-Noschese e per tre ore, con la collaborazione di un cane molecolare, hanno perquisito l’abitazione.
In particolar modo, i carabinieri hanno portato via alcuni assorbenti e delle carte relative ad alcuni movimenti bancari. La donna avrebbe dichiarato di essersi fatta prestare gli assorbenti dalla vicina di casa il giorno prima, sono stati portati via per capire se possano avere attinenza con quello ritrovato addosso al corpo senza identità ritrovato nel casolare.
Perquisita la casa dove viveva Marzia Capezzuti
È stata perquisita la casa dove viveva Marzia Capezzuti. Le indagini proseguono senza sosta, soprattutto dopo il ritrovamento di un corpo in casolare abbandonato tra Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano.
In attesa di conoscere l’esito del Dna del cadavere ritrovato due giorni fa a Pontecagnano, questa mattina i carabinieri e i vigili del fuoco hanno perquisito per oltre tre ore l’abitazione dove la ragazza viveva insieme ai familiari dell’ex fidanzato deceduto. Ancora bocche cucite da parte degli inquirenti della Procura di Salerno, che ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone, accusate di omicidio e occultamento di cadavere.
La testimonianza
Intanto, secondo due testimoni anonimi intervistati dal programma “Storie Italiane”, il corpo della giovane sarebbe stato portato da pochi giorni nel casolare dov’è stato rinvenuto. Uno dei due racconta: “Erano quattro o cinque giorni che si sentiva questa puzza ma siccome qui ci sono i cinghiali, io pensavo siccome passo tutte le ore da qua, pensavo che fosse qualche cinghiale morto”.
Il testimone ha continuato: “Prima non l’ho mai sentito, ci passo quattro cinque volte al giorno qua, pure qualcosa di più. Ho pensato fosse qualche animale morto, abitualmente qua sparano in continuazione ai cinghiali. È una zona tranquilla, non sono mai successe queste cose”. E conclude con queste parole: “Io penso che se non si sentiva l’odore, dato che si presume che quella ragazza sia morta parecchio tempo fa, l’hanno portata adesso”.