Il cerchio si restringe sempre di più e per gli inquirenti non ci sono dubbi, il colpevole è Alfredo Erra, indagato per l’omicidio di Anna Borsa, la parrucchiera di Pontecagnano Faiano: è stato chiesto il processo. L’udienza preliminare è prevista per il 23 novembre davanti al gup.
Omicidio Anna Borsa, chiesto il processo per Alfredo Erra
Anna Borsa, la ragazza e parrucchiera del Salernitano, ha vissuto un inferno prima di essere uccisa a colpi di pistola il primo marzo scorso a causa di un’assurda gelosia. La donna si stava per rifare una vita con un nuovo ragazzo ma l’ex non ci stava e così ha deciso di fargliela pagare.
Da un paio di mesi era costretta a minacce e persecuzioni messe in atto proprio da Alfredo Erra, ex fidanzato e responsabile del femminicidio, tanto che già una volta era quasi riuscito nell’intento di ucciderla. La seconda volta non ha potuto non finire il lavoro. La donna, secondo quanto riportato dal Mattino, è stata uccisa da un colpo di pistola sparato alla tempia sotto gli occhi di clienti, titolari e altri dipendenti del negozio. Così il sostituto procuratore, ha chiuso il cerchio su Erra e chiesto il rinvio a processo.
Omicidio Anna Borsa: l’autopsia
Anna Borsa è stata uccisa con una vera e propria esecuzione. L’ex fidanzato Alfredo Erra l’ha uccisa con un colpo di pistola alla testa sparato a bruciapelo. Un solo colpo, esploso a meno di un metro di distanza. La 30enne è stata colpita alla tempia, col proiettile che ha attraversato da parte a parte la tempia della giovane.
I tentativi di darle fuoco
Il 40enne Erra lo scorso gennaio aveva cercato di uccidere Anna Borsa dandole fuoco due volte. Le aveva versato addosso alcol e benzina come raccontato da due testimoni, un’amica di Anna ed il titolare di una pizzeria situata nei pressi del salone di parrucchiere dove si è consumato il delitto.
Lutto cittadino da Salerno a Pontecagnano
I sindaci di Salerno e Pontecagnano hanno indetto una giornata di lutto cittadino in ricordo di Anna Borsa. A Pontecagnano, il sindaco Giuseppe Lanzara invita le Istituzioni Pubbliche, la cittadinanza, le organizzazioni politiche, sociali, culturali, sportive, produttive ed i titolari di attività private di ogni genere, ad esprimere la propria adesione al lutto cittadino attraverso forme autonome di partecipazione in segno di raccoglimento e rispetto per l’efferato accadimento.
“Premesso che il giorno primo marzo 2022, a seguito di un efferato femminicidio, perdeva la vita la giovane Anna Borsa. Che l’intera comunità cittadina è profondamente addolorata e scossa da questo ingiustificabile e crudele assassinio così che tutti ed ognuno sono ammutoliti ed attonita” si legge nella nota dell’Ente.
“Che questo tragico assassinio lascerà per sempre una traccia indelebile nelle nostre coscienze obbligando ciascuno di noi a riflettere doverosamente sul senso della vita e della morte, oltre che sulla ripetuta violenza perpetrata ai danni delle donne:
- che l’amministrazione comunale, rappresentando l’intera cittadinanza, vuole partecipare all’indicibile tragedia delle famiglie coinvolte, proclama per tutta la giornata del 5 marzo 2022 il lutto cittadino come espressione della profonda commozione dell’intera comunità cittadina”.
Dunque, viene disposta “l’esposizione delle bandiere della repubblica italiana e dell’unione Europea a mezz’asta presso i pubblici uffici del comune di Pontecagnano Faiano per tutta la giornata del 5 marzo 2022″.
Nocera Superiore intitola una panchina rossa ad Anna Borsa
È dedicata alla memoria di Anna Borsa, la ragazza di Pontecagnano uccisa dal suo ex fidanzato, la panchina rossa – colore simbolo della lotta alla violenza sulle donne – che sarà scoperta martedì 8 marzo, in occasione della Festa della Donna a Nocera Superiore.
“Alla luce della tragedia che ha colpito la comunità di Pontecagnano e la famiglia della vittima abbiamo ritenuto un gesto spontaneo e doveroso dedicare ad Anna un simbolo della lotta ad ogni forma di violenza consumata sulle donne” spiega il sindaco Giovanni Maria Cuofano.
Omicidio di Anna Borsa a Pontecagnano, la 30enne era perseguitata da mesi
Alfredo era così ossessionato che doveva “controllare” ogni spostamento della 30enne. Lui non perdeva nemmeno l’occasione di passare più volte davanti il salone di bellezza dove lavorava Anna. Una serie di episodi che hanno più volte portato le amiche a pregarla di recarsi in caserma dai carabinieri e denunciare. Lo aveva fatto anche il padre Ettore ma doveva denunciare Anna e a lei mancava il coraggio, piuttosto continuava a subire le aggressioni.
Come sta Alfredo Erra, l’assassino di Anna ha tentato il suicidio
Come riporta anche l’odierna edizione de Il Mattino, l’assassino di Anna Borsa avrebbe tentato il suicidio, dopo la fuga dal luogo del delitto durata per ore. È ricoverato nella sezione detentiva dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, Alfredo Erra. È sedato e guardato a vista dalle forze dell’ordine.